MAKE ME SHINE – RicicloLab

Ciao ed eccoci di nuovo al Make Me Shine, il primo di quest’anno, e come vedrete iniziamo con una artigiana molto particolare. Io l’ho conosciuta quest’anno alla Maker Faire, mentre giravo tra stampanti 3D e laser, robottini e ciruiti il suo banco mi ha attratto come una calamita. I suoi gioielli sono spettacolari, così sinuosi e grafici, grazie al materiale che usa per realizzarli.

Io le ho fatto le domande e qui sotto ci racconta il suo brand.

Mi chiamo Francesca Leone, sono un architetto 40enne romana e dopo essermi dedicata per anni al mondo del design, nel 2016 alla passione per la bicicletta unisco il “dilettevole all’utile” dando vita a RicicloLab, gioielli e accessori in camere d’aria riciclata di biciclette, recuperate nelle ciclo officine.

Le miei creazioni sono totalmente realizzate handmade, senza l’utilizzo di macchine o colle, tagliate a vivo con una semplice forbice proprio perché la camera d’aria e’ un materiale duttile, morbido, elastico e resistente che si presta ogni volta alla sperimentazione di nuove forme e assemblaggi.

Ed e’ proprio da questa sperimentazione, dagli “errori”, da diversi punti di vista che tutto nasce sul momento, nell’attimo, tramite sensazioni e condivisioni.
E’ uno stile apparentemente undergound e minimalista nelle realizzazioni completamente in camera d’aria, ma anche dolce e femminile quando il nero della gomma incontra le perle in ceramica, altro materiale che caratterizza fortemente le mie creazioni.
Dal 2016 ad oggi, il Fuori Salone di Milano nel 2017 e la Maker Faire a Roma nel 2017 e nel 2018, sono stati gli eventi che mi hanno messo in contatto con il maggior numero di persone che non conoscendomi hanno apprezzato il mio lavoro incondizionatamente.
Progetti per il futuro…nel 2019 sicuramente dar vita al sito e all’e-commerce e poi…collaborazioni…spero di cominciare a farmi fare le perle in ceramica da poter utilizzare nei miei lavori direttamente da una ceramista …
Spero che chiunque guardi, tocchi,  acquisti o riceva un Riciclolab, continui a percepire la passione con cui ogni creazione e’ stata fatta, che apprezzi ogni “taglio non dritto” che l’artigianalita’ e la manualita’ genera ed e’ proprio per questo che ogni oggetto e’ unico.
Quello che mi piace continuare a ripetere e’ che …I punti di vista sono infiniti…non sempre cio’ che appare e’ quel che sembra…

Ti suggerisco di iniziare subito a seguire Francesca sul suo profilo Facebook RicicloLab per vedere tutte le sue creazioni e rimanere aggiornata nel suo interessante e bellissimo lavoro. 

Alla conquista della SPLENDENZA!

No vabbè!

Iniziare i post del 2019 il 2 dicembre è una goduria. Cioè mi sento come quando sei la prima ad arrivare in posta e sai che sarai servita subito, non dovrai fare la fila e aspettare a vita (l’ultima volta un’ora e mezzo ci sono stata!!!!) e poi così sono tra i primi a farti gli auguri per un buonissimo anno.

Lo so che tanto non cambia niente (ni!), che è una convenzione, che non c’è una rivoluzione dell’universo per cui spariranno tutte le cose negative. No, è vero. Ma psicologicamente, possiamo ricominciare da capo o quasi. Continua a leggere “Alla conquista della SPLENDENZA!”

Quanto sei Gnocca Inside?

Ti è mai capitato di scoprire una cosa su di te che non sapevi?

Non parlo di quando ti vedi in foto da dietro e scopri che sei diversa da come immaginavi, per carità magari scopri che hai un fondoschiena da paura e ti si alza l’autostima, il che è fantastico.

Parlo di quando inizi a fare una cosa che non hai mai fatto e scopri che ti viene abbastanza facile e ti diverti pure, e magari sei pure brava!

Tipo quando compri la libreria all’IKEA con difficoltà 5 DAN e tu invece in 20 minuti l’hai già sballata, montata e pure spolverata!

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Quel tipo di talento! Nascosto perchè mai usato.

Grazie a te e alle persone che mi seguono io ho scoperto che mi piace scrivere. Certo non un romanzo, ma con cose corte e senza senso, tipo questi post sul blog, mi diverto e pare che anche a te piacciano.

Pensa che alle medie avevo appena la sufficienza, forse ogni tanto arrivavo al sette. Comunque anche se non mi faceva fatica, sapevo usare correttamente grammatica e sintassi, e coniugavo i tempi verbali meglio di come faccio ora, solo che non splendevo per contenuti e stile.

O forse era semplicemente perchè avevo le mie due migliori amiche che erano bravissime. Quindi per prima cosa, le ho fatte fuori! Sono seppellite con delle Louboutin di cemento sul fondo del Tevere, e tanto nessuno lo pulirà mai, quindi sto tranquilla.

Ho iniziato con dei post descrittivi e man mano che passava il tempo mi sono sciolta. Poi un giorno è saltato fuori lui, IL POST, quello che fino ad ora è il più letto del mio blog, dove tutte hanno scritto entusiaste, dicendomi che mi capivano, che erano morte dalle risate, che pure loro erano così ecc…

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Perchè ho tirato fuori questo argomento? Perchè magari pure tu hai un talento piccino, dove magari non sei il top,  su cui non hai puntato la tua carriera, ma che ti viene bene, che ti piace, che ti rilassa. Che ne so, cucinare torte complicatissime, fare yoga con facilità, truccarti in 30 secondi e sembrare uscita da una rivista, cambiare l’olio alla macchina meglio del meccanico, riparare tutto quello che si rompe a casa perfettamente.

All’ultima riunione della Rete al Femminile avevo Pamela vicino che diceva che lei è una scheggia a fare le grandi pulizie, quelle grosse, dove sposti i mobili, pulisci i vetri, ribalti la casa e poi la rimetti a lucido, ma odia le pulizie quotidiane, passare la scopa, spolverare ecc… ovviamente l’ho già prenotata per la prossima primavera!!!!

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La mia amica Isabella invece legge tutto e conosce benissimo l’italiano! Hai presente quando compri un nuovo elettrodomestico e inizi a cincischiare per metterlo in funzione ma assolutamente non guardi le istruzioni? O quando entri in un sito e ti dicono LEGGI l’informative a poi acconsenti? E tu “Si vabbè” e fai click senza nemmeno aprirla? Lei no, lei legge tutte le istruzioni da cima a fondo, tutta la garanzia e tutto quello che è scritto fuori e dentro la scatola, tutte le informative e tutte le clausole più microscopiche.

Le ho chiesto di farmi da correttore di bozze, ovviamente!!!

Se fai una cosa simile, ti dico, sii orgogliosa e coltivala, non forzarla se non ne hai voglia, ma impegnati a non perderla, non buttarla via, potrebbe darti grandi soddisfazioni. Tienila in esercizio magari mettendola al servizio di amiche e parenti e chiedi a loro, se hanno un talento a loro volta che invece a te manca, di aiutarti come ho fatto io con le mie amiche.

Ricordati che hai qualcosa di speciale che hai solo tu e nessun altro sei unica e questo ti farà splendere più di mille gioielli, ma ricordati anche di festeggiare questi talenti, fatti un regalo, valorizza te stessa, mostra al mondo come brilli.

Insomma sii sempre consapevole di essere una GNOCCA INSIDE! Se nei prossimi giorni farai qualcosa come negli esempi che ti ho fatto sopra scrivi un post o fai una foto e usa l’hashtag #gnoccainside così tutte protremo vederti e potremo condividere il nostro essere GNOCCA INSIDE!!!!

 

 

 

MAKE ME SHINE – L’Officina

Buon dicembre, quest’anno non ho preparato post natalizi ma vi faccio qualche regalino speciale. Il primo è stata la mia guida gratuita nella newsletter, la seconda è questo MAKE ME SHINE super magico, perché ospito una delle mie artigiane preferite che realizza cose che mi fanno letteralmente sognare. Ti presento Sonia. Continua a leggere “MAKE ME SHINE – L’Officina”

La luce silenziosa dei gioielli

Il 3 novembre ho partecipato ad un vernissage, le opere esposte erano realizzate dagli studenti che avevano frequentato la I Master Class tenuta da Leonardi Emanuele (Artisticalmente ) e Carla Campea (Arte in Regola)

Ogni opera aveva un suo significato specifico e una sua poesia, insomma un racconto che docenti e allievi narravano ai presenti.

A volte le persone, quasi scusandosi, mi dicono che indossano un certo gioiello perché ha per loro un valore affettivo.

Trovo questa cosa immensamente tenera, e davanti a questo non c’è valutazione economica, estetica o artistica che regga.

Io stessa nel mio portagioie o delle collanine di perline colorate realizzate per me da mia nipote, e quando trovo il giusto abbinamento le indosso, anche se hanno uno stile infantile.

Diventa quindi vero che al di la del mero valore economico, ogni cosa ha il valore che noi gli attribuiamo, del resto i brillanti non sono che sassi luccicanti, giusto?!

Tornando al vernissage, l’artigiana e artista che ospitava l’evento era non solo una degli insegnanti del corso ma anche la padrona di casa.

In questa occasione è stato presentato anche il libro “Il Gioiello nel sistema Moda” di Bianca Cappello, Pierpaolo Piscopo ne ha tratto un interessante articolo sul valore della moda ai giorni nostri.

Indossiamo spesso capi che non solo non hanno un valore economico reale o di utilità (altrimenti non si spiegherebbero i maglioni a maniche corte!!!), ma nemmeno affettivo.

Per questo forse quello che mettiamo addosso alla fine significa poco, perché vale poco.

Penso ai gioielli di famiglia, tramandati o regalati da una nonna ai suoi discendenti, scegliendo con cura cosa donare a chi.

Penso ai grandi artisti della moda, del gioiello e delle arti applicate in generale che hanno lasciato dei segni profondi tanto da essere entrati quasi nella leggenda.

Penso alla rivoluzione degli abiti di Chanel, che voleva liberare il corpo delle donne, e l’ha fatto in maniera così profonda da essere giunta ai giorni nostri quasi intatta.

Penso alle artigiane che conosco, alcune davvero geniali, che mettono dentro ogni piccola creazione una scintilla che le terrà in vita per sempre, al di là delle variazioni del tempo e della moda.

Penso ai gioielli semplici, un po’ banali, regalati da una persona cara che ci ricordano un momento importante della nostra vita, e quindi pieni di un valore incommensurabile economicamente.

Penso ai miei gioielli, a quando li ho immaginati, cosa accadeva mentre li realizzavo, in che momento della mia vita ero, quanto tempo è trascorso dalla prima scintilla creativa al momento in cui sono diventati reali, completi, nelle mie mani.

Ogni volta che una persona prende un mio gioiello sento come questa carica emotiva, un misto di ricordi, emozioni, lavoro e speranze, passa dalle mie mani alle sue.

Vedo questa scintilla che accende qualcosa, che poi cresce fino ad arrivare agli occhi che splendono.

Molto simile a chi timidamente mi dice “per me questo ha un valore affettivo” o “è un ricordo”.

I miei gioielli diventeranno un ricordo per le persone che li ricevono, siano essi regali o acquisti, accompagneranno momenti quotidiani ma anche speciali della vita di quella persona.

Mi capita a volte di rivedere dopo anni, qualcuno che indossa un mio gioiello, e io lo osservo come una vecchia zia che non riconosce il nipotino cresciuto.

Per questo le mie creazioni non saranno una fredda replica all’infinito di un oggetto vuoto creato nella logica del commercio, programmato per rompersi in un dato momento prestabilito.

Avranno una luce, come in fondo ad una caverna; una voce che sussurrerà alla persona giusta e che sarà l’unica a riuscire ad ascoltarla e seguirla fino alla sua sorgente. Avranno qualcosa di me e molto di chi le indosserà.

Per questo io stessa, cerco sempre oggetti particolari, realizzati a mano, da qualcuno che poi continuo a seguire, per vedere come evolve il suo stile, seguire la narrazione che è iniziata con il mio acquisto.

In questo modo ogni cosa avrà un valore speciale, molto superiore a quello scritto sul cartellino del prezzo e racconterà probabilmente anche qualcosa di me, in quel momento della mia vita, così come accade alle mie clienti ma ti aiuterà a capire qualcosa di più di te.

Si avvicina il Natale, questa settimana inizia il periodo del Cyber Monday e Black Friday, noi piccoli artigiani ci troviamo a fare la lotta con i giganti.

Etsy non è più l’isola felice dell’handmade e ci sarà l’inseguimento al regalo che costa meno.

Etsy ci ha chiesto negli ultimi mesi di spalmare le spese di spedizione sul costo dei prodotti e di mettere SPEDIZIONE GRAUITA, o spedizione a prezzi più bassi di quelli effettivi, per competere con piattaforme come Amazon, ovviamente. I grandi già lo fanno, noi piccoli non possiamo e non abbiamo quella mentalità, eticamente non riusciamo a prendere in giro i nostri clienti, gli oggetti che vendiamo costano quello che vedete, i nostri prezzi non sono gonfiati, DEVONO avere il prezzo che hanno, ne più ne meno.

Io ho attivato da ieri degli sconti su alcuni prodotti, non su tutti, avevo già predisposto le spese di spedizione gratuite per ordini dai 100 Euro in su, questo è il massimo che posso fare, ma solo fino a fine novembre, poi come Cenerentola, torniamo tutti alla realtà.

Credimi non mi piace fare questi discorsi a te, vorrei lasciarti fuori dai problemi della vendita on line e lasciarti gustare solo la gioia del gioiello, ma voglio spiegarti quello che succede, perchè sennò ti sembrerei matta.

Sto valutando di cambiare alcune cose, tipo la piattaforma di vendita, quindi più che mai è importante questo spazio del mio sito, tutto dedicato a noi, senza interferenze esterne e soprattutto la newsletter che mi serve per tenerti aggiornata e al corrente di tutto, iscriviti qui se apprezzi di più la gioia del dono che la corsa all’acquisto e vuoi avere un canale dedicato per noi.

MAKE ME SHINE Tuttosicrea

Eccoci al Make me shine di novembre, per rallegrare questo mese che ci immerge nell’autunno pieno ho scelto una mia cara amica. Ci siamo conosciute nel team di Etsy ed è una di quelle persone che hanno un talento davvero multipotenziale, infatti quando l’ho conosciuta faceva tutt’altro rispetto a quello che vedrete oggi. Non mi dilungo perchè, tra le altre cose le piace raccontare e quindi lascio a lei la parola.

Continua a leggere “MAKE ME SHINE Tuttosicrea”

MAKE ME SHINE Pabuita

Eccoci al Make me shine di ottobre e ho scelto un brand diverso dal solito. Chi mi segue sui social sa che adoro i bambini e ho due nipoti, per mia fortuna così ho la scusa per aggirarmi con non chalance nei negozi di gioccattoli, nei reparti dei libri per l’infanzia e nei negozi di abbigliamento per bambini.

Il top però sono i profili di persone che hanno bambini e che mi fanno morire dal ridere e tenerezza allo stesso tempo.

Questo per dire che non è tutto fashion quello che fa splendere. Anche se oggi parliamo di moda e in particolare di moda per bambini.

Io sono innamorata delle creazioni di questa artigiana da quando le ho viste e ora capirete perchè mi fanno splendere.

1)    Come si chiama il tuo brand e di cosa si occupa, da dove viene questo nome?

Vi presento Pabuita!

Il nome del mio brand deriva da “Pa” come Paola, “Bu” come l’iniziale del mio cognome e “ita” come Italia!
Pabuita produce abitini di alta moda per bambini, realizzati su ordinazione e su misura, con le stoffe della miglior qualità presente sul mercato, spesso collezionate negli anni (sono una raccoglitrice compulsiva di stoffe!) oppure acquistate dai “fine pezza” o dagli “sfridi” delle grandi sartorie italiane. Questo è il motivo per cui i miei abitini hanno un costo contenuto in ragione della qualità dei materiali utilizzati e sono fatti completamente in italia tanto nel design e confezione , quanto nella produzione delle stoffe

2) Mi parli della tecnica che usi e/o del tuo lavoro?


Ho una buona manualità e usare le mani mi rilassa. Da piccolissima avevo una zia molto amata che faceva la sarta e mi lasciava giocare con gli avanzi. Credo che lei sia stata il mio “imprinting” lasciato a lungo latente ed esploso quando sono nati i miei nipotini.

Prima avevo sferruzzato molto per i miei figli, oggi ho imparato ad usare bene le macchine da cucire, le taglia cuci, le presse per i bottoni automatici e ogni altra diavoleria che esce sul mercato della sartoria.
Ma ciò che rende unico ogni mio capo sono le finiture a mano che aggiungo sempre: sono il mio modo di donare affetto e dedicare cura a bimbi lontanissimi che i  loro genitori amano tanto da scegliere per loro il meglio dell’abbigliamento

3) Come hai cominciato? L’hai scoperta ed imparata/come ci sei arrivato, o te la sei inventata? Perchè l’hai scelta?

Ho iniziato cucendo bavaglini per i miei primi nipotini e l’antico amore per la mia zia sarta si è risvegliato un po’ all’improvviso.
Sono un architetto, adoro progettare e ho una sottile sensibilità per i materiali.
Coniugare il cucito, la moda, i tessuti, i bambini ed il mio talento naturale come arch è stato naturale, è venuto come acqua che fluisce.
In fondo architettare una casa, un arredamento, un mobile o un costume di Halloween avviene attraverso il medesimo processo mentale.
Scegliere le tinte dominanti o contrasanti in un ambiente chiuso è lo stesso che scegliere i materiali, colori e tessuti per realizzare un abitino.
Sono sempre un arch, ma ieri progettavo case, oggi progetto abbigliamento per bambini

4) Come è il tuo lavoro on line come l’hai iniziato e perchè? 

Sono un orso nei rapporti interpersonali diretti, lavorare on line e poter vendere le mie creazioni lavorando con un computer è stata per me una scoperta fantastica e mi ha aperto tutto un mondo prima sconosciuto

5) Da dove trai l’ispirazione e le idee per le tue creazioni?

Le mie prime e privilegiate fonti di ispirazione sono i miei sette nipotini da 0 a 9 anni.
loro chiedono, io schizzo, loro criticano e modificano, io realizzo il prototipo, loro lo provano, lo tirano e aggiustano

sui loro teneri corpiccini e decidiamo insieme le migliorie da apportare

Poi ci sono le mie amate clienti “di ritorno” che sono sempre fonte di nuove idee. Vendo per lo più in USA e i loro suggerimenti e richieste sono per me preziosi perché mi consentono di dare un’occhiata “da dentro” a ciò che va al momento, a ciò che piace ai bimbi oltre oceano.
Per inciso vendo moltissimo a mamme americane che hanno alle spalle nonni, bisnonni, genitori del marito etc di provenienza italiana.
Questo significa che le radici del “Fatto(bene) in Italia” sono salde e vitali e profonde. Varrebbe la pena che tanti artigiani italiani lo ricordassero e se ne facessero paladini e difensori

6) Come definiresti il tuo stile?

Stiloso, elegante, raffinato e non omologato.
Sano ed ecosostenibile, di grande qualità, durevole nel tempo e buono da passare da un figlio all’altro


7) Qual’è il lavoro/l’esperienza/l’evento che ti ha dato più soddisfazioni e perché?

Essere presente sulla piattaforma dell’handmade mondiale come Etsy è per me una esperienza costantemente esaltante. Venir contattata da mamme e papà di tutto il mondo che hanno a cuore il benessere dei loro piccoli e desiderano vestirli in modo unico e raffinato mi procura sempre grande gioia

8) Qual’è la cosa più strana/buffa/assurda che un cliente ti ha chiesto?

Avevo disegnato e realizzato il guscio di tartaruga Ninja su richiesta di un mio nipotino di quattro anni.
Appena messo on line mi contatta una mamma e mi chiede se è possibile realizzarlo in taglia 6-9 mesi. Al momento mi è parsa una richiesta assurda, a quell’età a malapena gattonano i bambini!

Ed invece è stata un’idea azzeccata: Vedere gattonare un piccolino/a con sulla schiena il guscio di tartaruga ben imbottito e fissato con adeguate bretelle ha reso quel prodotto vincente e ho venduto tantissimi gusci proprio per neonati!

9) Quali sono i progetti per il futuro?

Continuare a disegnare e cucire abiti e costumi per i piccoli, continuare a divertirmi a scovare nuove stoffe, a inventare nuovi travestimenti, a sbirciare nei trailers dei film che usciranno gli anni prossimi per essere pronta con i vestiti degli eroi ed eroine del futuro

10) Cosa speri arrivi ai tuoi clienti attraverso il tuo lavoro?

In primis la qualità dell’hand made in italy, poi l’attendibilità, affidabilità e perfetto servizio cliente degli artigiani e creativi italiani.
Vorrei trasmettere la consapevolezza che insegnare ai bambini, fin da piccoli, che scegliere il meglio, optare per i tessuti naturali ed ecosostenibili, puntare sulla bellezza e armonia delle forme anche nell’abbigliamento è sempre una scelta vincente che permetterà ai bimbi di distinguersi dagli altri e a pensare e scegliere sempre con la loro testa e cuore

11) Ogni artigiano ha un tallone d’Achille, uno step difficile da superare, oppure vede dei    difetti nel proprio lavoro che cerca continuamente di migliorare, tu ne hai uno? Quale?

Il mio mega tallone d’Achille è che non sono una commerciante!
Sono curiosa, adoro le sfide, mi piace imparare cose nuove ma non so vendere e dubito che non imparerò mai, sono un po’ migliorata negli anni ma resto una perfetta naif, fosse per me saremmo ancora al baratto, altro che marketing!

12) Cosa hai imparato da questo tipo di lavoro?

Lavorando on line ho scoperto che i miei abitini e costumi viaggiano e vedono e abitano luoghi e città che io non conosco, mi sento parte del mondo grande perché posso parlare con persone di tutte le nazionalità, distribuite su tutto il pianeta e spero sinceramente che la mia piccola goccia di buon handmade nell’oceano delle merci possa fare comunque la differenza.

13) Tu che hai il termometro della situazione, quali costumi vanno di più tra i bambini al momento o andranno per carnevale?

al momento l’animale di punta è il Lama, quindi ci saranno costumi sul tema. Io stessa sto pensando ad una cosa nuova, una sagoma di cartone da assemblare a formare il corpo di un lama e indossare.
Stanno avendo grande riscontro i personaggi del Lego Ninjago ed i Ninja in generale.
Vanno sempre Star Wars e i personaggi di saghe come Game of thrones.
Per le bambine le Winx, l’intramontabile Elsa di Frozen e, scelto più dalle mamme per la tenerissima età delle piccoline, Cappuccetto rosso.

14) quanto tempo di lavorazione richiede in media un tuo capo?

In media mi occorrono due giorni per confezionare ogni capo, spesso tre. Sono lenta, ok, ma mi piace essere precisa e non sopporto di lavorare sotto pressione: sbaglio tutto e poi ci metto il doppio del tempo. Per me cucire è come una forma di meditazione, va presa con calma e serenità e allora le cose vengono bene (capisci bene quindi come non diventerò mai ricca cucendo abitini!!!)

15) che consiglio daresti alle mamme che per vari motivi acquistano nella grande distribuzione? A cosa devono far attenzione per acquistare bene?

Come dire: cosa consiglieresti a qualcuno che si fa di droghe pesanti? Di smetterla ovviamente!
Lo so: i bimbi premono e i soldi scarseggiano, ma la soluzione è nella creatività, non nel passivo acquisto di qualcosa-che-costi-poco. Abbiamo tutti vecchi maglioni sformati che non useremo mai più, di gonne dai colori incerti e misure di “dieci-chili-fa: dobbiamo diventare creative. Ai bambini non interessa affatto che il costume sia precisino, a loro interessa che renda l’idea e per un bambino l’idea dei personaggi di starwars è la loro spada e una qualunque roba nera sulle spalle.
Il mio consiglio è quindi: acquistate nei supermercati i “complementi” e per i costumi sbizzarrite la vostra fantasia e creatività, una gonna si fa con un rettangolo di stoffa tenuto in vita con una spilla di sicurezza, un mantello con uno strofinaccio annodato sotto il mento.
Insomma ho reso l’idea, vero?

Certo che si anche perchè siamo tutte un po’ crafter e diventa davvero un bel momento quello in cui si crea un costume con i nostri bambini, e magari pure per noi.

E quindi, visto che a fine mese c’è Halloween, io vi suggerisco di contattare subito Paola per farvi fare un bel costume per i vostri bambini. La trovate su questi contatti:

Etsy Shop: https://www.etsy.com/shop/PABUITA

Negozio Bebuu: https://www.bebuu.it/ITA/negozio/pabuita.html

Facebook: https://www.facebook.com/pabuita/

 

Sono brava, brava, brava!

Domanda a bruciapelo!

Quanto ti senti autentica?

Quanto sei brava nel tuo lavoro?

Quanto vali come mamma, moglie, amica, donna?

Che voto ti daresti?

Lo so iniziare un post con questa mitraglia di domande esistenziali è il modo migliore per farti fuggire a gambe levate, ma, tranquilla, non volevo farti un’interrogatorio, in realtà lo sto facendo all’universo.

All’universo femminile di cui mi sento di far parte ma da cui mi sento anche isolata, come se ognuna di noi fosse dentro una bolla. Un mare di bolle piene di esseri simili ma differenti l’una dall’altra come fiocchi di neve. Continua a leggere “Sono brava, brava, brava!”

MAKE ME SHINE 3BUU

Torniamo dalle vacanze con un nuovo capitolo di MAKE ME SHINE, la rubrica che mi fa splendere. Questo mese l’ospite è a cavallo tra arte e artigianato, molto sperimentale, assolutamente “folle” e mi fa impazzire. Ogni volta che vado a birciare nel suo shop trovo cose nuove e particolari, mai banali, mai noiose. Sicuramente può piacere oppure no, io avendo due anime passo dal “bon ton” al “crazy” senza problemi e questo è un grande vantaggio, perché avere una visione così ampia mi permette di godere di entrambi.

Ora vado a presentarti Carolina e il suo brand pazzesco.

Come si chiama il tuo brand e di cosa si occupa, da dove viene questo nome?

Il mio brand si chiama “3BUU”, è un contenitore di quello che è il mio lavoro artistico-artigianale.

Volevo un nome breve facile da ricordare con una grafica pulita e con un bel suono.

Mi parli della tecnica che usi e/o del tuo lavoro? 

Per questo progetto uso una tecnica mista cucito, pittura, assemblaggio, ricamo ecc.

Come ci sei arrivata, perchè l’hai scelta? 

È stata del tutto casuale, mi dava una grande libertà di intervento il tessuto la pittura, il ricamo, il collage, il cucito e poi la tridimensionalità, attraverso l’imbottitura, dava una grande forza al lavoro.

Come sei arrivata a proporti on line?

Con l’aiuto di un amico, ho preso coscienza dell’unicità del mio lavoro e volevo condividerlo e far conoscere il lavoro STRAORDINARIO di J.M.Basquiat.

Da dove trai l’ispirazione e le idee per le tue creazioni?

Ho avuto sempre, fin da piccola, un’attitudine e curiosità per i materiali più diversi e per come poterli utilizzare e mescolare tra loro. Ho sperimentato negli anni diverse tecniche: pittura ,scultura installazione, assemblaggio collage, cucito, grafica ecc.
Non ho una specifica formazione scolastica e, da creativa autodidatta, ho cercato di mantenere una libertà ed indipendenza dalle mode o dalle tendenze, seguendo l’istinto e la curiosità per un materiale, o per una tecnica di realizzazione, o ancora ispirandomi ad artisti, designer, creativi, luoghi e momenti di vita.

Questo progetto, è un omaggio all’artista americano “Jean Michel Basquiat “. Avevo letto e visto qualcosa interessandomi ad Andy Warhol, alla Factory e al movimento artistico di quegli anni ma il primo vero e travolgente incontro con l’opera di J.M.Basquiat, avviene durante una vacanza a Londra.

Siamo nel 1996, alla Serpentine Gallery è stata da poco inaugurata la prima importante mostra in Europa dedicata a lui, sono esposte diverse ed importanti opere ed inoltre sono proiettati alcuni filmati con interviste.
Entusiasmante!
Lo stesso anno sono a Venezia quando, alla Mostra del Cinema viene presentato il film di Julian Schnabel “Basquiat”.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=e2yBMBRh1nA]x

Un’altra importante occasione mi è data nel 1999 da una mostra organizzata a Trieste al Museo Revoltella. Nella stessa estate sono promotrice assieme ad un’associazione culturale di un evento legato alla “street art” in particolare ai graffiti. L’ospite principale è l’artista Aaron Goodstone “Sharp” graffittista di New York che all’epoca conobbe Basquiat, mi parla di lui e mi racconta episodi della sua vita di quel periodo.

Tutti questi avvenimenti ed incontri si accumulano e sedimentano per riemergere finalmente proprio con il lavoro dei “puppets”.Tutti i soggetti dei manufatti sono “particolari” estrapolati da alcune delle opere dell’artista, infatti, è tale la complessità dell’opera che la sua comprensione richiede a mio avviso una sorta di frammentazione per particolari sempre più piccoli. In questo modo ogni soggetto prende corpo e forma. Questo esercizio è stato per me come condividere in piccolissima parte con l’artista, l’emozionante esperienza creativa.

Come definiresti il tuo stile?

Non ho mai pensato ad una definizione, definire confini di movimento, la curiosità la vita e l’amore per l’arte mi portano a non averne, a sperimentare continuamente, a non dare niente per scontato.

Qual’è il lavoro/l’esperienza/l’evento che ti ha dato più soddisfazioni e perché?

Nel 2006 i “puppets” erano presenti al bookshop della Triennale di Milano durante la mostra “The Jean Michel Basquiat Show”, è stato davvero eccitante , essere presente con i miei lavori in contemporanea a quelli straordinari di J.M.B. una vetrina sul mondo.

E poi i miei clienti, alcuni davvero speciali, che con il loro commenti e considerazioni sul mio lavoro sono un grande stimolo sia per il lavoro ma soprattutto per la mia vita.

Quali sono i progetti per il futuro?

Cercare sempre di mantenere libertà, entusiasmo ,onestà e curiosità nelle cose che farò.

Cosa speri arrivi ai tuoi clienti attraverso il tuo lavoro?

A questa domanda vorrei risponderti con un commento che mi ha inviato Beth,una mia cliente americana a proposito di cosa trasmette questo mio lavoro:

“Carolina’s work for me, comes from not just a place of tribute to Jean Michel Basquiat, but also to the importance of visceral street art. A language all its own.
In her small pieces, many inspired from details in Basquiat paintings; I see wit, and honesty, made with appreciation and love.

The fact that Carolina’s pieces are small allows me to live with them comfortably. They can be hung on a wall, propped on a desk or nestled with books on a shelf. Art should be everywhere in our environment & I find great satisfaction resting my eye on a sculpture that amuses, challenges, inspires, and gives me a moment to reflect on the infinite wonder, beauty & yes, sometimes sadness of our world.

Like reading a good book living with art enhances your life in a profound way. Pleasure is to be found in many kinds of narratives. Carolina is a great storyteller. Her works are like bits of poetry made real.”

(trad. d.r.) “Il lavoro di Carolina per me, non è solo un tributo a Jean Michel Basquiat, ma anche all’importanza della street art viscerale. Una lingua tutta sua.
Nei suoi piccoli pezzi, molti ispirati ai dettagli nei dipinti di Basquiat; Vedo arguzia, e onestà, fatta con apprezzamento e amore.
Il fatto che i pezzi di Carolina siano piccoli mi permette di viverli con comodità. Possono essere appesi a un muro, appoggiati su una scrivania o esposti con libri su una mensola. L’arte dovrebbe essere ovunque nel nostro ambiente e trovo una grande soddisfazione nel riposare lo sguardo su una scultura che diverte, sfida, ispira e mi dà un momento per riflettere sull’infinita meraviglia, bellezza e sì, a volte tristezza del nostro mondo.
Come leggere un buon libro, vivere l’arte migliora la tua vita in modo profondo. Il piacere si trova in molti tipi di narrativa. Carolina è una grande narratrice. Le sue opere sono come pezzi di poesia resi reali. “

Ogni artigiano ha un tallone d’Achille, uno step difficile da superare, oppure vede dei difetti nel proprio lavoro che cerca continuamente di migliorare, tu ne hai uno? Quale?

Non ho un vero tallone d’Achille, credo che la sfida sia ogni giorno, ed ogni giorno cerco di migliorare e superare al meglio quello che la vita mi riserva, con passione ed entusiasmo, e continuare a raccontare storie.

Se volete capire davvero lo stile e le opere di 3BUU vi consiglio di seguirla, perché come lei stessa ci ha narrato il suo è un continuo work in progress, un’evoluzione e quindi non basta vederla una volta per sapere cosa fa. Per questo andate a vedere il suo SHOP e poi vi lascio i suoi link qui sotto

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Sei più Wonder Woman o Diana Prince?

 

SOTTOFONDO

Hai presente quei giorni in cui hai 10 liste di cose da fare ma non ti va o sei confusa oppure l’universo fa di tutto per ostacolarti?
Io sto così da un paio di mesi almeno. Non che prima filasse tutto liscio, ma la mia Wonder Woman (la stessa che è dentro ognuna di noi), aveva ancora i super poteri per mettere toppe dove servivano. Ma arriva il giorno, la settimana il periodo che nemmeno essere una semidea basta. Continua a leggere “Sei più Wonder Woman o Diana Prince?”