Make me shine la collana che ti fa splendere

Se leggessi la “mission” di Conny’s Kreations, vedresti che lo scopo di questi gioielli che realizzo è quello di far splendere le persone. L’ho raccontato in più di un post e in almeno una newsletter, ma stavolta l’ho scritto anche sul vetro.

“Fammi Splendere! Lasciami splendere, non offuscarmi, non buttarmi addosso la tua cupezza, il tuo rancore, la tua stanchezza, i tuoi pregiudizi. Lasciami essere quella che sono, l’anima luminosa, unica e speciale che sono destinata ad essere da sempre.”

Solo tu puoi portare al mondo quella luce. Ognuno di noi ha un suo scopo, verso se stesso e verso gli altri, ma l’universo, la società, il destino o quello che vuoi, a volte rema contro. Questo accade a tutti, il fatto è che ad un certo punto ti ricordi che hai una missione da compiere mentre sei su questa terra e finalmente riprendi le fila della tua vita. Continua a leggere “Make me shine la collana che ti fa splendere”

MAKE ME SHINE – Un compleanno con la maga dei colori Simona Calavetta

Eccomi qui, altro giro altra corsa, nuovo mese di MAKE ME SHINE e nuovo compleanno.

Come sai queste due cose a marzo spesso combaciano, e se l’anno scorso ho risposto a tutte le vostre domande (se te lo sei perso vai qui) quest’anno mi sono fatta un regalo che però servisse anche a presentarti una persona speciale.

Quando fai merenda da una consulente colore!

Niente intervista con domanda e risposta, oggi andremo sul pratico. Per questo un paio di settimane fa ho fatto una cosa fighissima, una consulenza di Armocromia con Simona Calavetta.

L’armoromia è la teoria del colore applicata alla bellezza, cioè trovare le giuste sfumature di colore adatte ad ognuna di noi, ed è una cosa un po’ più complicata della commessa che ti dice, lei è bionda le sta bene il verde (se guardi il video vedrai cosa è successo a me). Continua a leggere “MAKE ME SHINE – Un compleanno con la maga dei colori Simona Calavetta”

MAKE ME SHINE Officine Gualandi

Ragazzi ammetto che il livello dei Make me shine si sta alzando e che diventa sempre pià difficile trovare artigiani all’altezza. Uno di questi è un brand romano (evvivaaaaa!!!) che fa anche gioielli (evviva evviva!) e che è formato da una famiglia! Li ho intercettati sui social e li ho conosciuti di persona ad un evento bellissimo in Umbria dove mi sono regalata una delle loro creazioni. Si sono andata in Umbria a comprare una delle loro collane, quando loro sono a Roma come me! Tranquilli però vendono anche on line. Lascio la parola a Tania. Continua a leggere “MAKE ME SHINE Officine Gualandi”

MAKE ME SHINE – RicicloLab

Ciao ed eccoci di nuovo al Make Me Shine, il primo di quest’anno, e come vedrete iniziamo con una artigiana molto particolare. Io l’ho conosciuta quest’anno alla Maker Faire, mentre giravo tra stampanti 3D e laser, robottini e ciruiti il suo banco mi ha attratto come una calamita. I suoi gioielli sono spettacolari, così sinuosi e grafici, grazie al materiale che usa per realizzarli.

Io le ho fatto le domande e qui sotto ci racconta il suo brand.

Mi chiamo Francesca Leone, sono un architetto 40enne romana e dopo essermi dedicata per anni al mondo del design, nel 2016 alla passione per la bicicletta unisco il “dilettevole all’utile” dando vita a RicicloLab, gioielli e accessori in camere d’aria riciclata di biciclette, recuperate nelle ciclo officine.

Le miei creazioni sono totalmente realizzate handmade, senza l’utilizzo di macchine o colle, tagliate a vivo con una semplice forbice proprio perché la camera d’aria e’ un materiale duttile, morbido, elastico e resistente che si presta ogni volta alla sperimentazione di nuove forme e assemblaggi.

Ed e’ proprio da questa sperimentazione, dagli “errori”, da diversi punti di vista che tutto nasce sul momento, nell’attimo, tramite sensazioni e condivisioni.
E’ uno stile apparentemente undergound e minimalista nelle realizzazioni completamente in camera d’aria, ma anche dolce e femminile quando il nero della gomma incontra le perle in ceramica, altro materiale che caratterizza fortemente le mie creazioni.
Dal 2016 ad oggi, il Fuori Salone di Milano nel 2017 e la Maker Faire a Roma nel 2017 e nel 2018, sono stati gli eventi che mi hanno messo in contatto con il maggior numero di persone che non conoscendomi hanno apprezzato il mio lavoro incondizionatamente.
Progetti per il futuro…nel 2019 sicuramente dar vita al sito e all’e-commerce e poi…collaborazioni…spero di cominciare a farmi fare le perle in ceramica da poter utilizzare nei miei lavori direttamente da una ceramista …
Spero che chiunque guardi, tocchi,  acquisti o riceva un Riciclolab, continui a percepire la passione con cui ogni creazione e’ stata fatta, che apprezzi ogni “taglio non dritto” che l’artigianalita’ e la manualita’ genera ed e’ proprio per questo che ogni oggetto e’ unico.
Quello che mi piace continuare a ripetere e’ che …I punti di vista sono infiniti…non sempre cio’ che appare e’ quel che sembra…

Ti suggerisco di iniziare subito a seguire Francesca sul suo profilo Facebook RicicloLab per vedere tutte le sue creazioni e rimanere aggiornata nel suo interessante e bellissimo lavoro. 

MAKE ME SHINE – L’Officina

Buon dicembre, quest’anno non ho preparato post natalizi ma vi faccio qualche regalino speciale. Il primo è stata la mia guida gratuita nella newsletter, la seconda è questo MAKE ME SHINE super magico, perché ospito una delle mie artigiane preferite che realizza cose che mi fanno letteralmente sognare. Ti presento Sonia. Continua a leggere “MAKE ME SHINE – L’Officina”

MAKE ME SHINE Tuttosicrea

Eccoci al Make me shine di novembre, per rallegrare questo mese che ci immerge nell’autunno pieno ho scelto una mia cara amica. Ci siamo conosciute nel team di Etsy ed è una di quelle persone che hanno un talento davvero multipotenziale, infatti quando l’ho conosciuta faceva tutt’altro rispetto a quello che vedrete oggi. Non mi dilungo perchè, tra le altre cose le piace raccontare e quindi lascio a lei la parola.

Continua a leggere “MAKE ME SHINE Tuttosicrea”

MAKE ME SHINE Pabuita

Eccoci al Make me shine di ottobre e ho scelto un brand diverso dal solito. Chi mi segue sui social sa che adoro i bambini e ho due nipoti, per mia fortuna così ho la scusa per aggirarmi con non chalance nei negozi di gioccattoli, nei reparti dei libri per l’infanzia e nei negozi di abbigliamento per bambini.

Il top però sono i profili di persone che hanno bambini e che mi fanno morire dal ridere e tenerezza allo stesso tempo.

Questo per dire che non è tutto fashion quello che fa splendere. Anche se oggi parliamo di moda e in particolare di moda per bambini.

Io sono innamorata delle creazioni di questa artigiana da quando le ho viste e ora capirete perchè mi fanno splendere.

1)    Come si chiama il tuo brand e di cosa si occupa, da dove viene questo nome?

Vi presento Pabuita!

Il nome del mio brand deriva da “Pa” come Paola, “Bu” come l’iniziale del mio cognome e “ita” come Italia!
Pabuita produce abitini di alta moda per bambini, realizzati su ordinazione e su misura, con le stoffe della miglior qualità presente sul mercato, spesso collezionate negli anni (sono una raccoglitrice compulsiva di stoffe!) oppure acquistate dai “fine pezza” o dagli “sfridi” delle grandi sartorie italiane. Questo è il motivo per cui i miei abitini hanno un costo contenuto in ragione della qualità dei materiali utilizzati e sono fatti completamente in italia tanto nel design e confezione , quanto nella produzione delle stoffe

2) Mi parli della tecnica che usi e/o del tuo lavoro?


Ho una buona manualità e usare le mani mi rilassa. Da piccolissima avevo una zia molto amata che faceva la sarta e mi lasciava giocare con gli avanzi. Credo che lei sia stata il mio “imprinting” lasciato a lungo latente ed esploso quando sono nati i miei nipotini.

Prima avevo sferruzzato molto per i miei figli, oggi ho imparato ad usare bene le macchine da cucire, le taglia cuci, le presse per i bottoni automatici e ogni altra diavoleria che esce sul mercato della sartoria.
Ma ciò che rende unico ogni mio capo sono le finiture a mano che aggiungo sempre: sono il mio modo di donare affetto e dedicare cura a bimbi lontanissimi che i  loro genitori amano tanto da scegliere per loro il meglio dell’abbigliamento

3) Come hai cominciato? L’hai scoperta ed imparata/come ci sei arrivato, o te la sei inventata? Perchè l’hai scelta?

Ho iniziato cucendo bavaglini per i miei primi nipotini e l’antico amore per la mia zia sarta si è risvegliato un po’ all’improvviso.
Sono un architetto, adoro progettare e ho una sottile sensibilità per i materiali.
Coniugare il cucito, la moda, i tessuti, i bambini ed il mio talento naturale come arch è stato naturale, è venuto come acqua che fluisce.
In fondo architettare una casa, un arredamento, un mobile o un costume di Halloween avviene attraverso il medesimo processo mentale.
Scegliere le tinte dominanti o contrasanti in un ambiente chiuso è lo stesso che scegliere i materiali, colori e tessuti per realizzare un abitino.
Sono sempre un arch, ma ieri progettavo case, oggi progetto abbigliamento per bambini

4) Come è il tuo lavoro on line come l’hai iniziato e perchè? 

Sono un orso nei rapporti interpersonali diretti, lavorare on line e poter vendere le mie creazioni lavorando con un computer è stata per me una scoperta fantastica e mi ha aperto tutto un mondo prima sconosciuto

5) Da dove trai l’ispirazione e le idee per le tue creazioni?

Le mie prime e privilegiate fonti di ispirazione sono i miei sette nipotini da 0 a 9 anni.
loro chiedono, io schizzo, loro criticano e modificano, io realizzo il prototipo, loro lo provano, lo tirano e aggiustano

sui loro teneri corpiccini e decidiamo insieme le migliorie da apportare

Poi ci sono le mie amate clienti “di ritorno” che sono sempre fonte di nuove idee. Vendo per lo più in USA e i loro suggerimenti e richieste sono per me preziosi perché mi consentono di dare un’occhiata “da dentro” a ciò che va al momento, a ciò che piace ai bimbi oltre oceano.
Per inciso vendo moltissimo a mamme americane che hanno alle spalle nonni, bisnonni, genitori del marito etc di provenienza italiana.
Questo significa che le radici del “Fatto(bene) in Italia” sono salde e vitali e profonde. Varrebbe la pena che tanti artigiani italiani lo ricordassero e se ne facessero paladini e difensori

6) Come definiresti il tuo stile?

Stiloso, elegante, raffinato e non omologato.
Sano ed ecosostenibile, di grande qualità, durevole nel tempo e buono da passare da un figlio all’altro


7) Qual’è il lavoro/l’esperienza/l’evento che ti ha dato più soddisfazioni e perché?

Essere presente sulla piattaforma dell’handmade mondiale come Etsy è per me una esperienza costantemente esaltante. Venir contattata da mamme e papà di tutto il mondo che hanno a cuore il benessere dei loro piccoli e desiderano vestirli in modo unico e raffinato mi procura sempre grande gioia

8) Qual’è la cosa più strana/buffa/assurda che un cliente ti ha chiesto?

Avevo disegnato e realizzato il guscio di tartaruga Ninja su richiesta di un mio nipotino di quattro anni.
Appena messo on line mi contatta una mamma e mi chiede se è possibile realizzarlo in taglia 6-9 mesi. Al momento mi è parsa una richiesta assurda, a quell’età a malapena gattonano i bambini!

Ed invece è stata un’idea azzeccata: Vedere gattonare un piccolino/a con sulla schiena il guscio di tartaruga ben imbottito e fissato con adeguate bretelle ha reso quel prodotto vincente e ho venduto tantissimi gusci proprio per neonati!

9) Quali sono i progetti per il futuro?

Continuare a disegnare e cucire abiti e costumi per i piccoli, continuare a divertirmi a scovare nuove stoffe, a inventare nuovi travestimenti, a sbirciare nei trailers dei film che usciranno gli anni prossimi per essere pronta con i vestiti degli eroi ed eroine del futuro

10) Cosa speri arrivi ai tuoi clienti attraverso il tuo lavoro?

In primis la qualità dell’hand made in italy, poi l’attendibilità, affidabilità e perfetto servizio cliente degli artigiani e creativi italiani.
Vorrei trasmettere la consapevolezza che insegnare ai bambini, fin da piccoli, che scegliere il meglio, optare per i tessuti naturali ed ecosostenibili, puntare sulla bellezza e armonia delle forme anche nell’abbigliamento è sempre una scelta vincente che permetterà ai bimbi di distinguersi dagli altri e a pensare e scegliere sempre con la loro testa e cuore

11) Ogni artigiano ha un tallone d’Achille, uno step difficile da superare, oppure vede dei    difetti nel proprio lavoro che cerca continuamente di migliorare, tu ne hai uno? Quale?

Il mio mega tallone d’Achille è che non sono una commerciante!
Sono curiosa, adoro le sfide, mi piace imparare cose nuove ma non so vendere e dubito che non imparerò mai, sono un po’ migliorata negli anni ma resto una perfetta naif, fosse per me saremmo ancora al baratto, altro che marketing!

12) Cosa hai imparato da questo tipo di lavoro?

Lavorando on line ho scoperto che i miei abitini e costumi viaggiano e vedono e abitano luoghi e città che io non conosco, mi sento parte del mondo grande perché posso parlare con persone di tutte le nazionalità, distribuite su tutto il pianeta e spero sinceramente che la mia piccola goccia di buon handmade nell’oceano delle merci possa fare comunque la differenza.

13) Tu che hai il termometro della situazione, quali costumi vanno di più tra i bambini al momento o andranno per carnevale?

al momento l’animale di punta è il Lama, quindi ci saranno costumi sul tema. Io stessa sto pensando ad una cosa nuova, una sagoma di cartone da assemblare a formare il corpo di un lama e indossare.
Stanno avendo grande riscontro i personaggi del Lego Ninjago ed i Ninja in generale.
Vanno sempre Star Wars e i personaggi di saghe come Game of thrones.
Per le bambine le Winx, l’intramontabile Elsa di Frozen e, scelto più dalle mamme per la tenerissima età delle piccoline, Cappuccetto rosso.

14) quanto tempo di lavorazione richiede in media un tuo capo?

In media mi occorrono due giorni per confezionare ogni capo, spesso tre. Sono lenta, ok, ma mi piace essere precisa e non sopporto di lavorare sotto pressione: sbaglio tutto e poi ci metto il doppio del tempo. Per me cucire è come una forma di meditazione, va presa con calma e serenità e allora le cose vengono bene (capisci bene quindi come non diventerò mai ricca cucendo abitini!!!)

15) che consiglio daresti alle mamme che per vari motivi acquistano nella grande distribuzione? A cosa devono far attenzione per acquistare bene?

Come dire: cosa consiglieresti a qualcuno che si fa di droghe pesanti? Di smetterla ovviamente!
Lo so: i bimbi premono e i soldi scarseggiano, ma la soluzione è nella creatività, non nel passivo acquisto di qualcosa-che-costi-poco. Abbiamo tutti vecchi maglioni sformati che non useremo mai più, di gonne dai colori incerti e misure di “dieci-chili-fa: dobbiamo diventare creative. Ai bambini non interessa affatto che il costume sia precisino, a loro interessa che renda l’idea e per un bambino l’idea dei personaggi di starwars è la loro spada e una qualunque roba nera sulle spalle.
Il mio consiglio è quindi: acquistate nei supermercati i “complementi” e per i costumi sbizzarrite la vostra fantasia e creatività, una gonna si fa con un rettangolo di stoffa tenuto in vita con una spilla di sicurezza, un mantello con uno strofinaccio annodato sotto il mento.
Insomma ho reso l’idea, vero?

Certo che si anche perchè siamo tutte un po’ crafter e diventa davvero un bel momento quello in cui si crea un costume con i nostri bambini, e magari pure per noi.

E quindi, visto che a fine mese c’è Halloween, io vi suggerisco di contattare subito Paola per farvi fare un bel costume per i vostri bambini. La trovate su questi contatti:

Etsy Shop: https://www.etsy.com/shop/PABUITA

Negozio Bebuu: https://www.bebuu.it/ITA/negozio/pabuita.html

Facebook: https://www.facebook.com/pabuita/

 

MAKE ME SHINE 3BUU

Torniamo dalle vacanze con un nuovo capitolo di MAKE ME SHINE, la rubrica che mi fa splendere. Questo mese l’ospite è a cavallo tra arte e artigianato, molto sperimentale, assolutamente “folle” e mi fa impazzire. Ogni volta che vado a birciare nel suo shop trovo cose nuove e particolari, mai banali, mai noiose. Sicuramente può piacere oppure no, io avendo due anime passo dal “bon ton” al “crazy” senza problemi e questo è un grande vantaggio, perché avere una visione così ampia mi permette di godere di entrambi.

Ora vado a presentarti Carolina e il suo brand pazzesco.

Come si chiama il tuo brand e di cosa si occupa, da dove viene questo nome?

Il mio brand si chiama “3BUU”, è un contenitore di quello che è il mio lavoro artistico-artigianale.

Volevo un nome breve facile da ricordare con una grafica pulita e con un bel suono.

Mi parli della tecnica che usi e/o del tuo lavoro? 

Per questo progetto uso una tecnica mista cucito, pittura, assemblaggio, ricamo ecc.

Come ci sei arrivata, perchè l’hai scelta? 

È stata del tutto casuale, mi dava una grande libertà di intervento il tessuto la pittura, il ricamo, il collage, il cucito e poi la tridimensionalità, attraverso l’imbottitura, dava una grande forza al lavoro.

Come sei arrivata a proporti on line?

Con l’aiuto di un amico, ho preso coscienza dell’unicità del mio lavoro e volevo condividerlo e far conoscere il lavoro STRAORDINARIO di J.M.Basquiat.

Da dove trai l’ispirazione e le idee per le tue creazioni?

Ho avuto sempre, fin da piccola, un’attitudine e curiosità per i materiali più diversi e per come poterli utilizzare e mescolare tra loro. Ho sperimentato negli anni diverse tecniche: pittura ,scultura installazione, assemblaggio collage, cucito, grafica ecc.
Non ho una specifica formazione scolastica e, da creativa autodidatta, ho cercato di mantenere una libertà ed indipendenza dalle mode o dalle tendenze, seguendo l’istinto e la curiosità per un materiale, o per una tecnica di realizzazione, o ancora ispirandomi ad artisti, designer, creativi, luoghi e momenti di vita.

Questo progetto, è un omaggio all’artista americano “Jean Michel Basquiat “. Avevo letto e visto qualcosa interessandomi ad Andy Warhol, alla Factory e al movimento artistico di quegli anni ma il primo vero e travolgente incontro con l’opera di J.M.Basquiat, avviene durante una vacanza a Londra.

Siamo nel 1996, alla Serpentine Gallery è stata da poco inaugurata la prima importante mostra in Europa dedicata a lui, sono esposte diverse ed importanti opere ed inoltre sono proiettati alcuni filmati con interviste.
Entusiasmante!
Lo stesso anno sono a Venezia quando, alla Mostra del Cinema viene presentato il film di Julian Schnabel “Basquiat”.

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=e2yBMBRh1nA]x

Un’altra importante occasione mi è data nel 1999 da una mostra organizzata a Trieste al Museo Revoltella. Nella stessa estate sono promotrice assieme ad un’associazione culturale di un evento legato alla “street art” in particolare ai graffiti. L’ospite principale è l’artista Aaron Goodstone “Sharp” graffittista di New York che all’epoca conobbe Basquiat, mi parla di lui e mi racconta episodi della sua vita di quel periodo.

Tutti questi avvenimenti ed incontri si accumulano e sedimentano per riemergere finalmente proprio con il lavoro dei “puppets”.Tutti i soggetti dei manufatti sono “particolari” estrapolati da alcune delle opere dell’artista, infatti, è tale la complessità dell’opera che la sua comprensione richiede a mio avviso una sorta di frammentazione per particolari sempre più piccoli. In questo modo ogni soggetto prende corpo e forma. Questo esercizio è stato per me come condividere in piccolissima parte con l’artista, l’emozionante esperienza creativa.

Come definiresti il tuo stile?

Non ho mai pensato ad una definizione, definire confini di movimento, la curiosità la vita e l’amore per l’arte mi portano a non averne, a sperimentare continuamente, a non dare niente per scontato.

Qual’è il lavoro/l’esperienza/l’evento che ti ha dato più soddisfazioni e perché?

Nel 2006 i “puppets” erano presenti al bookshop della Triennale di Milano durante la mostra “The Jean Michel Basquiat Show”, è stato davvero eccitante , essere presente con i miei lavori in contemporanea a quelli straordinari di J.M.B. una vetrina sul mondo.

E poi i miei clienti, alcuni davvero speciali, che con il loro commenti e considerazioni sul mio lavoro sono un grande stimolo sia per il lavoro ma soprattutto per la mia vita.

Quali sono i progetti per il futuro?

Cercare sempre di mantenere libertà, entusiasmo ,onestà e curiosità nelle cose che farò.

Cosa speri arrivi ai tuoi clienti attraverso il tuo lavoro?

A questa domanda vorrei risponderti con un commento che mi ha inviato Beth,una mia cliente americana a proposito di cosa trasmette questo mio lavoro:

“Carolina’s work for me, comes from not just a place of tribute to Jean Michel Basquiat, but also to the importance of visceral street art. A language all its own.
In her small pieces, many inspired from details in Basquiat paintings; I see wit, and honesty, made with appreciation and love.

The fact that Carolina’s pieces are small allows me to live with them comfortably. They can be hung on a wall, propped on a desk or nestled with books on a shelf. Art should be everywhere in our environment & I find great satisfaction resting my eye on a sculpture that amuses, challenges, inspires, and gives me a moment to reflect on the infinite wonder, beauty & yes, sometimes sadness of our world.

Like reading a good book living with art enhances your life in a profound way. Pleasure is to be found in many kinds of narratives. Carolina is a great storyteller. Her works are like bits of poetry made real.”

(trad. d.r.) “Il lavoro di Carolina per me, non è solo un tributo a Jean Michel Basquiat, ma anche all’importanza della street art viscerale. Una lingua tutta sua.
Nei suoi piccoli pezzi, molti ispirati ai dettagli nei dipinti di Basquiat; Vedo arguzia, e onestà, fatta con apprezzamento e amore.
Il fatto che i pezzi di Carolina siano piccoli mi permette di viverli con comodità. Possono essere appesi a un muro, appoggiati su una scrivania o esposti con libri su una mensola. L’arte dovrebbe essere ovunque nel nostro ambiente e trovo una grande soddisfazione nel riposare lo sguardo su una scultura che diverte, sfida, ispira e mi dà un momento per riflettere sull’infinita meraviglia, bellezza e sì, a volte tristezza del nostro mondo.
Come leggere un buon libro, vivere l’arte migliora la tua vita in modo profondo. Il piacere si trova in molti tipi di narrativa. Carolina è una grande narratrice. Le sue opere sono come pezzi di poesia resi reali. “

Ogni artigiano ha un tallone d’Achille, uno step difficile da superare, oppure vede dei difetti nel proprio lavoro che cerca continuamente di migliorare, tu ne hai uno? Quale?

Non ho un vero tallone d’Achille, credo che la sfida sia ogni giorno, ed ogni giorno cerco di migliorare e superare al meglio quello che la vita mi riserva, con passione ed entusiasmo, e continuare a raccontare storie.

Se volete capire davvero lo stile e le opere di 3BUU vi consiglio di seguirla, perché come lei stessa ci ha narrato il suo è un continuo work in progress, un’evoluzione e quindi non basta vederla una volta per sapere cosa fa. Per questo andate a vedere il suo SHOP e poi vi lascio i suoi link qui sotto

Facebook: https://www.facebook.com/3buu.it/

Pinterest : https://it.pinterest.com/3buu
Tumblr: https://3buu.tumblr.com/

 

MAKE ME SHINE I poponcini

Eccoci ad uno dei miei appuntamenti preferiti, il MAKE ME SHINE, e questo mese ho una vera novità. Infatti l’artigiana di turno l’ho scoperta da poco (forse ci eravamo incrociate prima, ma sempre di sfuggita) durante un evento simile al Make me shine in un gruppo di cui entrambe facciamo parte. Devo dire che sono andata a sbirciare la sua pagina Facebook e mi sono ritrovata in un mondo di fiabe, tra Pinocchio e Winnie the Pooh, mi sono sentita risucchiata nella mia infanzia e mi sono innamorata. Continua a leggere “MAKE ME SHINE I poponcini”

MAKE ME SHINE Barsa Design

Ciao come stai oggi? Eccoci al penultimo MAKE ME SHINE prima dell’estate, si ad agosto facciamo pausa tutti quanti, non posso assillare la gente sotto l’ombrellone. Se ti ricordi ti avevo parlato di questa artigiana nel post dedicato ai gioielli tecnologici ed infatti l’ho conosciuta ad una Maker Faire qualche anno fa e mi sono innamorata del suo lavoro. Sarà perché è colorato, sarà perché è unico, o perché lei lo realizza con grande cura, ne sono rimasta folgorata appena l’ho visto. Il suo brand si chiama BARSA DESIGN e la sua intervista sarà davvero speciale.

Mi chiamo Sara Barroccu, sono nata ad Olbia il 27/12/1983.
Sin dalla mia infanzia ho sentito un forte legame con la natura e con la mia isola, essendo cresciuta tra il mare di Olbia e la campagna gallurese dove i miei nonni abitavano e dove ho imparato a rispettare e a comprendere la mia terra.
Nella mia famiglia è stata sempre presente l’arte in quanto mio padre e mia madre, essendone appassionati, hanno portato me e mia sorella sin da piccole alla scoperta di questo splendido paese e delle sue inimitabili bellezze. 

[vimeo 156276831 w=640 h=360]

Barsa design project from barsa design on Vimeo.

Tutto questo mi ha portato, al termine degli studi classici, ad intraprendere un viaggio per Roma per seguire un sogno che avevo sin da bambina, ovvero creare spazi e forme, attraverso l’architettura.

un sogno che avevo sin da bambina….creare spazi e forme, attraverso l’architettura

Una volta laureatami in architettura d’interni a Valle Giulia (Università La Sapienza di Roma ndr.) ho intrapreso l’esperienza negli studi di architettura. Non essendo abbastanza appagata e libera di seguire le mie idee, ho lasciato quella via per dedicarmi alla massima espressione dei miei progetti e mi sono dedicata allo studio della tecnologia di stampa 3D. 


E proprio il legame ancestrale con la natura e con la mia terra insieme alla passione per l’arte e per l’architettura, in cui sono immersa nella mia citta di adozione, Roma, ha trovato lo sfogo ideale il mio progetto di gioielleria 3D, in cui non ci sono limiti alla fantasia e dove seguitando a sviluppare la mia passione per la progettazione, solo in una scala minore, creo gioielli che contengono un immagine in cui cerco di fondere tutto questo.


La cura del dettaglio ha una particolare importanza nella progettazione, scendere di scala dimensionale è un passaggio che ho sempre fatto, anche nel progettare una Casa. Disegnare gioielli è trasferire l’architettura nel modello reale e indossabile, quindi pensando a volumetrie ergonomiche, con una ricerca approfondita sulle finiture, come ibridi di creatività, tecnologia e manualità. Le conoscenze accumulate, con i miei studi, hanno rappresentato delle solide basi per supportare il mio lato creativo.

Nella vita di tutti i giorni, curo il tutto il processo produttivo che c’è intorno a Barsa design. Le idee, la loro applicazione, la stampa, la finitura manuale, da una parte; e le proposte commerciali, il contatto con i fornitori, la giusta e conforme selezione dei materiali, le fiere, gli eventi, dall’altra. Una gestione completa implica tanto tempo e la dovuta attenzione. Al di fuori di questo sono Sara Barroccu. Amo vivere tutto al 100% e godermi i piccoli piaceri che la vita ti può dare , dal rapporto con la natura, ad un incontro con una persona , dall’emozione di uno scorcio inaspettato, alla gioia di un bel piatto di spaghetti con le arselle (sono un amante del buon mangiare e del buon vino) tutto può essere fonte di ispirazione.

Vorrei aggiungere che Sara unisce con Barsa Design la tecnologia, il desing e l’artigianato. Infatti, come hai potuto vedere nel bellissimo video qui sopra, il suo design unico parte dal disegno a mano e poi con l’ausilio di strumenti tecnologici viene realizzato con macchine di stampa 3D e completato e rifinito a mano. Fino ad oggi non ho ancora visto nessuno lavorare in questo modo, unire tutte queste competenze ad un senso estetico molto ben definito e originale ha fatto si che mi innamorassi di questo brand.

Ti suggerisco quindi di continuare a seguire Sara nel suo lavoro perchè sforna continuamente nuove idee e non ha paura di percorrere nuove strade. Ti lascio i suoi contatti social qui sotto:

​SITO : www.barsadesign.it
Facebook : https://www.facebook.com/barsadesign
Twitter: BARSA DESIGN @Sbarroccu
Instagram: https://instagram.com/barsa_design/

Spero che ti sia piaciuta questa artigiana e questo post, fammi sapere se vuoi che te ne presenti altri scrivendomelo nei commenti.