Trame e finiture del vetro Tiffany

Negli scorsi post abbiamo visto come si fa il vetro e come si colora, ma una cosa che influenza molto il suo aspetto e l’uso sono le trame e le finiture del vetro Tiffany.

Intanto chiarisco che il vetro artistico viene chiamato Tiffany prevalentemente in Italia mentre nei paesi anglosassoni è chiamato “stained glass” cioè vetro stagnato.

Questo perchè la tecnica è stata sviluppata da L. Comfort Tiffany, ma i vetri decorati esistevano da secoli (basti guardare le più belle cattedrali gotiche europee). Per gli anglosassoni parlare di Tiffany significa prevalentemente parlare di gioielleria, per questo è utile fare questo chiarimento.

Noi quindi lo chiameremo indifferentemente vetro Tiffany o vetro cattedrale per intendere il vetro a lastre usato come decorazione.

Detto questo, a L. C. Tiffany va il merito di aver fatto moltissima ricerca per creare nuovi tipi di vetri, viaggiò e sperimentò moltissimo, creò dei laboratori e si circondò di esperti vetrai con cui recuperò vecchie tecniche decorative del vetro, risalenti ai romani e anche precedenti, mentre altre le inventò di sana pianta.

In questo post cercherò di dare una descrizione di massima delle trame e finiture più frequenti, ma tieni conto che in genere esistono delle sotto categorie per ognuna, spesso sviluppate dai singoli laboratori.

In ogni caso proviamo a partire dall’inizio. 

Piccola annotazione, da qui in poi troverai molti link che ti permetteranno di vedere i vetri di cui stiamo parlando.

VETRO CATTEDRALE

Questo tipo di vetro raccoglie sotto di se una grande varietà di trame e finiture differenti, ma in generale con questo nome si definisce il più tradizionale dei vetri decorativi. Generalmente è trasparente, con una superficie irregolare. Può avere vari effetti, a buccia d’arancia, leggermente increspati (come il vento sull’acqua) o ondulato come un liquido che si muove appena.

Queste caratteristiche insieme ad una buona resistenza lo hanno reso perfetto nei secoli come vetro per vetrate o per separare gli ambienti, in questo caso si usa la lavorazione a piombo, più resistente di quella Tiffany. Tra i vari vetri decorativi è tra i più facili da tagliare, e i suoi effetti consentono anche di ottenere oltre ad un piacevole aspetto estetico e decorativo una certa privacy.

Come ti dicevo esistono delle sottocategorie. Per il vetro cattedrale le principali sono:

  • Classico: relativamente liscio
  • Waterglass: dalla superficie ondulata (trasparenti o semitrasparenti) che ricorda le onde del mare appena mosso.
  • Barocco: dai colori striati, come grandi onde
  • Ripple: il vetro increspato è generalmente incolore o con sfumature che ricordano l’acqua, racchiude tutti quegli effetti in cui ricorda l’acqua increspata o l’effetto bagnato. Tiffany lo chiamava anche striato (lo vediamo dopo in dettaglio)
  • Granito: dalla trama molto granulosa.
  • Antico: colore opaco
VETRO OPALESCENTE (o OPALINO)

Questo effetto anche detto deve questo nome al fatto che in questo vetro è presente più di un colore, fuso durante la fabbricazione.

Importante specificarlo perchè nel vetro placcato in cui due colori possono essere laminati, o del vetro argentato in cui è applicata superficialmente una soluzione di nitrato d’argento, che fa virare il vetro rosso ad arancione e il vetro azzurro a verde, in questo l’effetto si ottiene colorando il fuso.

Ha un aspetto marmoreo e lattiginoso, non è molto trasparente, infatti la luce non passa i maniera diretta ma si espande attraverso esso in modo uniforme anche a seconda del colore, per questo si usa molto per realizzare paralumi, data la sua capacità di diffondere la luce.

Questo tipo di vetro fu fondamentale per L.C. Tiffany perchè furono la base da cui partì per creare le sue variazioni.

VETRO COLORESCENTE

La struttura di questo vetro è la stessa dei vetri opalescenti, la differenza è che i colori sono più vivaci e sono più trasparenti. La maggior parte dei vetri che uso io sono colorescenti, perchè appunto i colori risultano molto brillanti e la varietà di colori è molto ampia.

Per la colorazione ti rimando al post precedente mentre in genere sono abbastanza lisci ed omogenei, quindi facili da lavorare. 

VETRO IRIDESCENTE e VETRO DICROICO

Nelle descrizioni spesso viene confuso con il vetro opalescente. In realtà i vetri iridescenti hanno delle sfumature di madreperla. Sono abbastanza coprenti, senza grandi trasparenze ma alcuni sembrano metallizzati e quindi col movimento sono particolarmente luminosi e spesso cambiano colore.

Il vetro dicroico è un vetro contenente micro-strati di ossidi metallici, questo è evidente dall’effetto metallizzato che spesso ha. In pratica è un vetro cangiante, che ricorda i gusci dei lepidotteri o le ali di alcune farfalle. Questo vetro risale almeno al IV secolo (Coppa di Licurgo) ma spesso è attribuito alla NASA (filtri dicroici).

Questo vetro oggi giorno si ottiene creando un rivestimento multistrato. Cristalli di quarzo e ossidi di diversi metalli come titaniocromoalluminiozirconiomagnesio sono vaporizzati con un raggio elettronico in una camera a vuoto, dove finiscono per condensarsi su una superficie in forma cristallina. Poi lo si lavora a caldo, e può essere utilizzato anche in forma grezza.

VETRO MAREZZATO

La lavorazione di questo vetro è molto particolare e Tiffany usò molto questo vetro quando voleva ricreare ad esempio ramoscelli, rami ed erba.

Di base si tratta di creare delle venature di vetro fissandole sulla superficie di un vetro fuso. In pratica il maestro vetraio stende il vetro fuso di base, poi prende con una asta di metallo del vetro fuso ad alta temperatura e lo fa passare sopra lasciando delle linee, delle striature sulla base sottostante. Essendo molto sottili si raffreddano rapidamente, poi la lastra viene passata tra i rulli della macchina per laminare (tipo quelli per stendere la pasta fatta in casa) e le striature rimangono inglobate permanentemente. VAI QUI

VETRO FRATTURATO

Questo tipo di vetro ha la caratteristica di avere come tanti frammenti fissati su una base principale. Tiffany usava questo tipo di trama per rappresentare, ad esempio, fogliame visto in lontananza.

La realizzazione del vetro fratturato è molto affascinante. Come per il vetro marezzato si utilizza una base di vetro fuso steso su cui vengono impressi i frammenti. Questi vengono realizzati creando una enorme e sottile bolla di vetro soffiato.  A questo punto la bolla sottile come carta di rompe in frammenti che vengono premuti sul vetro steso e poi impresse tramite la laminazione.

VETRO MAREZZATO-FRATTURATO

È un vetro che unisce venature di vetro fuso a cialde di vetro sottilissimo fissate alla superficie di una lastra. Questa trama era usata da Tiffany per rappresentare ramoscelli, rami ed erba, o fogliame visto in lontananza.

Per realizzare questo tipo di effetto si combinano i due precedenti tipi di tecnica con filamenti di vetro fuso e frammenti di una bolla di vetro sottilissima inseriti su una lastra di vetro caldo e poi laminati.

VETRO CHIAZZATO

Per ottenere questo vetro si parte dalla lastra già laminata, ossia il vetro già steso e passato tra i rulli che lo stedono, a questo punto si procede alla chiazzatura. Questo effetto si ottiene rendendo il vetro opaco solo in alcuni punti. Per farlo si fa un trattamento termico e un processo di accrescimento dei cristalli.

Contrariamente a quanto si possa pensare molti dei decori presenti sugli oggetti realizzati da Tiffany non erano applicati, ma prodotti usando vetri che già avevano incorporata la trama e il motivo decorativo.

Questo vetro chiazzato fu uno di quelli inventati da Tiffany all’inizio del XX secolo. Lui studiava una grande varietà di vetri, realizzandoli nei suoi laboratori e solo in parte aggiungeva dettagli dipinti. Nel 1928 lo Studio Tiffany chiuse e la formula del vetro chiazzato andò persa. Fortunatamente nel 1960 Eric Lovell della Uroboro Glass la riscoprì.

Di solito questo motivo si usa per realizzare elementi naturali ed organici come ad esempio foglie o per effetti astratti su opere di arte contemporanea.

VETRO STRIATO

Un vetro striato è quello che ha una finitura ad onde molto marcate (non confondiamolo con il waterglass, questo in foto ha una striatura a spina di pesce). Nello studio Tiffany si usava questo vetro per rappresentare acqua o venature di foglia.

Il processo per realizzare questa trama è molto interessante. Intanto si ottiene durante la laminazione, cioè quando il vetro viene steso passando tra due rulli.

Normalmente i rulli ruotano alla stessa velocità e questo permette di ottenere una lastra perfettamente liscia. Invece il rullo superiore ruota più velocemente, creando questo effetto che poi con il raffrreddamento della lastra rimane.

Per tagliare questo tipo di vetro si deve usare la punta del tagliavetro sul retro che è liscio altrimenti si impunterebbe sulle increspature, come la ruota di un motorino sui binari di un tram. 

VETRO PLISSETTATO

Il plissè è quell’effetto che si ottine sul tessuto, in cui si creano delle pieghe permanenti, abbastanza sottili rispetto alle pieghe normali. Il vetro plissettato punta a creare non lo stesso tipo di pieghe, ma comunque un effetto di pieghe simile a quello dei tessuti.

Il motivo, molto semplicemente è che Tiffany voleva un effetto molto tridimensionale per gli abiti dei santi e le ali degli angeli nelle vetrate o per i fiori di magnolia dai petali grandi e carnosi.

Questo effetto così particolare richiede grande abilità ed esperienza anche perchè tutto manuale. Si usa infatti un piccolo rullo manuale di piccolo diametro, che viene usato su una malina di pasta di vetro per produrre le increspature. La lamina si piega creando queste increspature doppie che poi rimangono ferme con il raffreddamento. È evidente che ogni lamina ha effetti completamente diversi da qualsiasi altra ed è unica.  

VETRO SOFFIATO

Realizzato prevalentemente a Murano, si chiama così per la presenza di bollicine visibili al suo interno. Contrariamente a quanto alcuni pensano è indice di preziosità e non un difetto. Infatti risulta particolarmente scintillante. È un vetro piuttosto raro e costoso poichè la lavorazione è interamente artigianale infatti il suo spessore è irregolare.

VETRO OPACO O SEMI TRASPARENTE

Tutti i vetri che abbiamo visto fino ad ora sono più o meno opachi o trasparenti, ma questi di cui parliamo ora sono un’altra cosa. Infatti l’aggiunta di ossidi e minerali creano striature uniche tanto che non ci saranno mai due lastre uguali. Risultano semi trasparenti e per questa capacià di contenere in parte la luce, sono usati per lampade e vetrate. Per creare giochi di luce particolari spesso vengono abbinati a vetri più trasparenti e con trame diverse, come i waterglass. Saper sfruttare le venature di questi vetri (come faceva Tiffany) dona sicuramente un design più incisivo.

Come puoi vedere ci sono diversi tipi di vetro, ma queste sono solo delle macro categorie. Possono variare le texure e gli abbinamenti di colore, gli spessori e la superficie. Insomma se hai cliccato su qualche link avrai visto che spesso da due tipi di vetro ne può nascere un altro, e che L.C. Tiffany ne aveva creati altri ancora assai particolari.

Per il momento il mio escursus nel vetro finisce qui, spero ti sia piaciuto e se ci sono altri argomenti che ti interessano continua a seguirmi, intanto puoi vedere i vetri che uso per i miei gioielli nell mio shop

Credits:
https://it.wikipedia.org/wiki/Vetro_Tiffany
www.vetrateartisticheirene.com/2013/02/i-vetri-artistici-utilizzati-da-irene/
www.applesart.it/tipologiedivetro.php

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