Oggi voglio raccontarti come è nato il nuovo progetto che ho ideato durante la fase 1 della quarantena, ma prima ti devo raccontare come è nata la mia passione per i gioielli.
Fino ai 6 anni ero una bambina normalissima, uguale alle mie coetanee, giocavo tanto, mangiavo poco e mi piaceva disegnare e cantare sopra ogni cosa.
Dai 6 anni ho iniziato ad essere più paffutella, ho iniziato a mangiare più di prima e tutti hanno iniziato a farmelo notare…continuamente.
Al di la di tutte le cose che mi sono state dette, delle varie iscrizioni a palestre noiose con gente anziana e a sport che non mi piacevano, sono arrivata alla preadolescenza e alle orribili scuola medie.
Dove non arrivò il bullismo e l’incomprensione generale ci riuscì la terribile moda degli anni ’80. Un abbigliamento androgino e costosissimo, fatto di Firme e calzini di spugna!
Con la colonna sonora di Madonna piena di fiocchetti e dei Duran Duran, iniziai a cercare il mio stile. Purtroppo non avevo ne il fisico ne il portafogli per seguire la moda, anche se lo volevo tanto, nonostante non la capissi affatto. Volevo essere come le altre ragazze, ma purtroppo i vestiti taglia unica in realtà prevedevano solo la 40.
Quindi mi coprivo, usando magliette e jeans da uomo o qualche volta da donna adulta, cercando di rendere il tutto adatto alla mia età (con pessimi risultati).
Però, grazia alla suddetta Sig.ra Ciccone scoprii gli orecchini lunghi, le catene, i fiocchi ecc…. Scoprii che, nonostante fossero della peggior qualità di bigiotteria erano colorati, plasticosi e della taglia giusta per il mio fisico che era già simile a quello che sarebbe stato, sia per forme che per altezza.
Questi, insieme al mio primo ed unico cosmetico, un lucidalabbra fucsia trasparente e appiccicoso sono stati i primi strumenti nella realizzazione di quello che sarebbe stato il mio stile.
So bene che è più o meno successo a tutte noi, ma mentre ci sono state quelle che hanno puntato su T shirt e acconciatura (ci ho provato ma davvero cotonare i miei capelli sarebbe stato da pazzi) io ho usato i bijoux.
Negli anni 80 e anche nei 90 il minimalismo era riservato alle minigonne e basta. Gli accessori erano colorati, grandi e indispensabili per il look. Per cui io collezionai vari tipi di orecchino dal mediamente grande all’enorme, numerose collane a catena (Madonna!!!), una miriade di braccialetti ( O R R E N D I ! ! !) e in realtà pochi anelli.
A questi si univano i gioielli raccolti fin dall’infanzia grazie a nonne e madrine, in occasioni come battesimi, comunioni ecc… ma quelli erano di valore e non si potevano mettere per andare a scuola ovviamente.
Avevo iniziato ad abbinare gli orecchini e le collane alle t shirt extra large che usavo per coprirmi e più erano grandi e meglio era. In questo modo potevo esprimere la mia personalità pur indossando un abbigliamento che non mi rispecchiava pienamente.
Da allora, prima ancora di imparare a realizzarli, ho iniziato a riconoscerli, selezionarli e sistemarli da un portagioie all’altro man mano che aumentavano.
So’ che ti stai chiedendo dove voglio andare a parare, ma è ancora presto per arrivare al finale della storia. Ti basti sapere che di tutti quei bijoux molti sono spariti, regalati, rotti, buttati perchè non più utilizzabili o fuori moda.
Alcuni sono finiti in una scatolina dei ricordi ed un paio sono nel mio attuale portagioie, quello appeso sulla parete con lo sportellino che si chiude per proteggerli dalla polvere e dalla luce.
Tutti quei bijoux ci hanno portate qui, e spero ci portino anche oltre.
Si perchè per me è stato un viaggio, e le sue reminiscenze ritornano spesso nei miei post e sono presenti in ogni gioiello che realizzo. Ma di questo ti parlerò nel post della prossima settimana.
Intanto, ti anticipo che sto preparando un nuovo servizio e se vuoi sapere di cosa si tratta in anteprima ed ad un prezzo lancio ti consiglio di iscriverti alla mia newsletter.