Il grande “Eh, no!”. Cosa capisco dai tuoi bijoux.

Lavorare con i gioielli, è un atto indubbiamente creativo, ma il fatto che vengano indossati rende questa cosa molto personale.

Anche realizzare un quadro,  è una atto creativo ma ha molto a che fare con la personalità di chi crea e poco o niente con chi quel quadro lo acquisterà. Infatti mentre un gioiello per avere senso deve essere indossato, il quadro, potrebbe non entrare mai in una casa, e finire magari in un ambiente pubblico, come un ufficio o un museo.

I gioielli li indossiamo. Ci rappresentano, ci mostrano, ci espongono addirittura. Chi li crea ne deve tenerne conto.

Metto quel gioiello perchè mi piace, perchè mi fa sentire bene, perchè da di me una certa immagine. Quindi capisci bene che creare gioielli, e venderli diventa anche una responsabilità. Non a livello di salvezza del mondo, ma magari di salvezza di un’autostima si.

Da amante di gioielli (o meglio bigiotteria), acquirente e anche creatrice io ODIO! ODIO! ODIO! Quelle che ti vogliono vendere per forza qualcosa. Nei mercati me ne sono capitate tante. Vicine di stand che rimbambiscono le clienti fino a che queste sprecano quei 10 euro, “tanto costa poco” e poi la “signorina ha detto che posso metterlo su tutto e mi sta bene” solo per vendere a tutti i costi.

Nei negozi di bigiotteria per fortuna le commesse ti lasciano girare e provare senza darti consigli non richiesti.

Io personalmente coi gioielli ho dei colpi di fulmine e quindi non ho bisogno che tu mi convinca. Ma quando poi arrivo a casa delle mie clienti per la consulenza SPLENDORE A DOMICILIO a volte vedo tanta confusione.

Ci sono varie situazioni “particolari” che mi capita di riscontrare:

  1. Gioielli che piacciono alla cliente e che ha acquistato in un momento di gioia ma che poi non indossa (sui motivi ci torniamo dopo):
  2. Accessori che qualcuno ha regalato senza tenere conto dei gusti delle persona, che occupano posto nel porta gioie ma soprattutto creano imbarazzo alla cliente, che si scusa con me;
  3. Cose ereditate, regalate da zie, nonne, parenti, magari anche di valore ma ormai fuori moda, o troppo difficili da indossare. La persona ci è affezionata, in fondo è un ricordo e anche prezioso, ma non sa che fare.  Il senso di colpa arriva perchè ci si sente ingrati a non apprezzare il dono;
  4. Gioielli OK! Quei gioielli che non sanno ne di me ne di te, accettati dalla “società civile” perchè assolutamente scialbi, sciapi e neutri. Che si mettono per non dar fastidio, non risaltare troppo, e poter dire che “mi sono messa la collana, non sono sciatta”;
  5. I gioielli incorporati. Di solito non sono nel portagioie, ma come dice la parola stessa sono quelli che una indossa sempre, vita natural durante, che togli e rimetti solo per fare lastre e tac. Quelli che hai messo a 13 anni e ci sei crescita intorno tanto da dimenticarti di averli.

Ovviamente non tutte le persone hanno l’intera gamma, ma tre o quattro insieme spesso si. Te ne parlo perchè, in una vita ideale, non dovrebbero esserci.

Ogni persona si porta dietro nella vita una serie di esperienze, abituditi, fissazioni, convinzioni che sono inutili. Le abbiamo acquisite o ricevute nel passato, da amici, genitori, insegnanti, non ci servono e non ci fanno stare bene. Se siamo fortunati ce ne accorgiamo e riusciamo a toglierle di mezzo con un po’ di meditazione o in casi più impegnativi un bravo psicoterapeuta.

I nostri spazi, armadi e portagioie rispecchiano in parte tutto questo. Io non sono una psicoterapeuta, ma dopo un po’ di volte che vedi le stesse situazioni (come quelle che ti ho descritto sopra!) ho imparato un po’ a gestirle e a farle notare a chi mi chiede la consulenza SPLENDORE A DOMICILIO.

Il grande…-Eh, no..

 

via GIPHY

 

Eh, no quello me lo ha regalato mia zia, la sorella di mia madre. É d’oro, non lo metto molto perchè lo vedo troppo serio per me e poi dove ci vado. Ma non posso toglierlo.

Eh, no, questa me l’ha regalata la mia collega quando ho cambiato lavoro, ma non è molto il mio stile. Non l’ho mai messa.

Eh, no, quelli li ho comprati in una vacanza con mia cugina, quando avevo 17 anni  (ora magari ne ha 40) li avevamo uguali, ma si sono rovinati, e poi sono da ragazzina.

E potrei andare avanti, con gli “Eh no!” Il tono è di giustificazione, di scusa, come a dire “eh scusa se vedi queste cose strane nel mio portagioie, so che tu sei abituata a cose fighe, sofisticate. Ma io non so come fare!

La prima cosa che ci tengo a dire è che io non vengo a giudicare, la seconda è che non esistono cose strane (poi per me figurati!!!). Il giudizio in questo caso è di chi ha quei gioielli, si è già accusato e condannato e non capisce spesso nemmeno perchè.

Capire il perchè da fuori è facile. Ma se ci sei dentro no, per questo ci sono io.

IL SENSO DI COLPA. Uno dei sentimenti prevalenti è il senso di colpa. Lo provi per vari motivi, per non aver apprezzato il regalo, perchè non sei alla moda, perchè non sei figa e porti cose vecchie, brutte, o tristi (non si sa bene a detta di quale esperto mondiale di bigiotteria), perchè non lo indossi mai ecc…

  • Non sentirti in colpa. Ognuno di noi ha i propri gusti che si formano in base a esperienze, cultura, abitudini, indole e tanto altro e non te ne devi sentire in colpa o vergonare (queste due cose vanno spesso a coppia).
  • Come dice Marie Kondo, il regalo rappresenta un sentimento, accetta il sentimento, sii grata, tieni quello e se il regalo proprio non fa per te toglilo senza sensi di colpa. Non dico che sia facile, ma prova a fare questo esercizio.
  • Altra ipotesi è quando l’oggetto l’abbiamo comprato noi e poi non lo mettiamo, I motivi possono essere vari ma ora è li e non riusciamo ad indossarlo. Se il senso di colpa è legato alla spesa fatta, l’unica è ammortizzarla. Se ti rendi conto che proprio hai sbagliato, rivendilo, regalalo alla prima occasione (si riciclalo, se non l’hai mai messo è nuovo) fai uno scambio. Altrimenti, se tutto sommato ti piace, deciditi a metterlo.

LA VERGOGNA. Questa sensazione che a volte intravedo nascosta tra altri sentimenti, quando le amiche o clienti si scherniscono per un determinato gioiello è una cosa strana. Nel senso che ognuna la prova, più o meno intensa, per motivi diversi.

  • Ad esempio se riteniamo che quel gioiello non sia “bello” nel senso comune del termine (cioè piace solo a noi). O viceversa perchè è poco originale (ad esempio se ce l’hanno tutti e siamo in un ambiente dove invece si cerca di distinguersi per originalità) e banale. Perchè quindi non è coordinato a quello che ci circonda, ma questo accade spesso, solo nella nostra testa. Sei ti piace non devi vergognartene, se l’hai scelto in un momento di temporanea confusione mentale e ora pensi che sia stata una pazzia fallo sparire, altrimenti indossalo fieramente, magari nei contesti adatti in cui non ti faccia sentire a disagio.
  • Altra causa di vergogna è se il gioiello ci è stato donato, ma proprio non fa per noi, insieme al senso di colpa, arriva la vergona, ci vergonamo della nostra ingratitudine. Anche questo è un sentimento che con un gioiello o della bigiotteria, è davvero inutile e stancante da provare. Ci sono cose ben peggiori di cui vergonarsi, giusto? Magari trova un outfit o un altro gioiello da abbinarci che invece ti piace molto, ma non vergognarti per questo.

L’IMBARAZZO. Alcuni gioielli imbarazzano. Averli nel porta gioie da il via a tentantivi di defilazione dello stesso in scatoline nascoste con scuse farfugliate, tanto che potrebbe trattarsi di un sex toys.

  • Il motivo è ancora sconosciuto perchè in questi casi le scuse son vaghe e io non approfondisco per discrezione. Certo la curiosità rimane (la mia!), ma se un gioiello ti imbarazza, cerca di capire, perchè e se vale la pena di tenerlo. Affronta questa cosa, magari prendila anche un po’ sul ridere, o inventa un aneddoto divertente da raccontare quando lo indossi e ti sentirai più leggera.
  • A volte ci sentiamo in imbarazzo con un gioiello perchè ci sembra “troppo per noi”. Noi siamo persone comuni, normali e quel gioiello è così speciale, quando lo mettiamo sentiamo gli occhi addosso, ci sembra di essere un po’ presuntuose ad indossarlo. Quel tipo di gioiello è per quelle (la lista che segue è assolutamente casuale) più fighe, più giovani, più grandi, più belle, più ricche, più eleganti, più sofisticate, più intelligenti ecc..
    O diventi più “qualcosa”! O capisci che sei già più così come sei. O te lo metti e ti abitui. Mi spiace non ho la bacchetta magica per l’autostima, la devi coltivare e se ti sei comprata quel gioiello, se ti piace, allora devi metterlo. Punto.

via GIPHY

LA NOIA. Basta l’hai messo tanto, ti sei stufata, non ne puoi più, andava di moda dieci anni fa ecc… Insomma l’amore è finito? Può essere. Ma magari basta poco per riaccendere la fiamma. Io per alcune clienti ci sono riuscita con pochi accorgimenti, in altri casi ci vuole qualcosa di più drastico.

  • La noia viene spesso dalla routine. Cosa intendo per routine? Completo nero, scarpe nere, collana d’argento, orologio in acciaio, orecchini punto luce. Questo potrebbe essere un abbinamento che usi sempre e ad un cento punto ti stufi, ovviamente. Prova a mettere la collana d’argento con una giacca di pelle, su una maglietta bianca, con degli stivaletti bikers e i jeans, prova ad abbinarla ad altre collane d’argento di lunghezze diverse (per gli abbinamenti delle collane ti consiglio la mia guida COLLANINA A CHI, gratuita per gli iscritti alla newsletter). E col completo nero che metto? Una collana gialla, con scarpe bianche, orecchini pendenti gialli, magari con un altro accessorio in tinta. Di certo non è noioso.
  • Oppure se ti diletti di fai da te puoi provare a modificare il tuo gioiello. Quando l’hai preso andavano cose corte, ora lunghe, oppure eri più magra, o più grassa, probabilmente più giovane, ecc.. Prova ad adattarlo alla nuova moda, allunga la catena, se ha delle perline (non farlo con le collane di perle vere!!!!) smontalo e uniscilo a un’altro pezzo che non usi. Se invece è un pezzo di oreficeria, vai da un orafo esperto, che sia anche artigiano e studia con lui un restiling del tuo gioiello.

Insomma come avrai capito spesso queste idee sono solo nella nostra testa e invece noi ci preoccupiamo di quello che potrebbero pensare gli altri. Per dei gioielli, magari di bigiotteria, ammetterai anche tu che non ne vale la pena.

Del resto capisco che viviamo in una bolla tartassate da messaggi che ci dicono che dobbiamo essere perfette. Per avere capelli perfetti (esistono davvero?) dobbiamo usare quel tal shampo, così saranno belli e sani (e la salute è una forte leva, la usiamo noi stesse per giustificare tante cose strane o assurde che facciamo). Inconsapevoli del fatto che quegli stereotipi esistono solo nel mondo dei bit.

Se prendi coscienza di questo vedrai che alla fine quello che indossi riguarda solo te, che se un certo gioiello ti piace, hai tutto il diritto di metterlo, di sentirti a tuo agio, di provare piacere e gioia per questo. Quando lo farai l’unica cosa che gli altri noteranno sarà la tua radiosità.

Se poi non sai da che parte cominciare iscriviti alla mia newsletter per non perderti tutti i miei consigli ed avere accesso alle risorse gratuite.

Ti va di dirmi cosa ne pensi?