MAKE ME SHINE Officine Gualandi

Ragazzi ammetto che il livello dei Make me shine si sta alzando e che diventa sempre pià difficile trovare artigiani all’altezza. Uno di questi è un brand romano (evvivaaaaa!!!) che fa anche gioielli (evviva evviva!) e che è formato da una famiglia! Li ho intercettati sui social e li ho conosciuti di persona ad un evento bellissimo in Umbria dove mi sono regalata una delle loro creazioni. Si sono andata in Umbria a comprare una delle loro collane, quando loro sono a Roma come me! Tranquilli però vendono anche on line. Lascio la parola a Tania.

Come si chiama il vostro brand e di cosa si occupa, da dove viene questo nome?

Il nostro laboratorio artigianale si chiama Officine Gualandi, produce oggetti di uso quotidiano, soprattutto pratici o ornamentali. Il nome deriva dalla via di Roma dove abbiamo iniziato tanto tempo fa.


Mi parli della tecnica che usate e del vostro lavoro? 

La nostra produzione è quasi tutta in ceramica, un materiale che si presta bene alla visione di un design contemporaneo ed empatico.
Sfruttiamo questo materiale per il calore intrinseco che sprigiona, lo stesso calore che vorremmo avessero i nostri progetti. Cerchiamo di ottenere eleganza e originalità senza mai risultare freddi o eccessivamente minimalisti. La ceramica, insieme al legno, è il materiale che meglio di altri è adatto a farsi interprete di un’eleganza… con un certa aria “sbarazzina”.


Come è cominciata? L’avete scoperta ed imparata,come ci siete arrivati? Ve la siete inventata? Perché l’avete scelta? 

Abbiamo iniziato a fare ceramica intorno al 2001 grazie ad un piccolo circolo culturale di Monte Mario e ad una donna meravigliosa che portiamo sempre nel nostro cuore, Graziella. Lei per la prima volta ci ha messo in mano un pezzo di creta morbida che si deformava appena la toccavi. E’ stato un amore a prima vista. In tutti questi anni la ceramica non solo non è più uscita dalle nostre vite, nonostante sia io

che Renato abbiamo fatto altre cento cose nel frattempo, ma abbiamo imparato a conoscerla, a trattarla, a maneggiarla, a cuocerla, a colorarla, a stamparla. Insomma non ci siamo più lasciati. La ceramica non è entrata per caso nelle nostre vite. Quando Graziella ce l’ha fatta conoscere avremmo potuto abbandonarla il giorno dopo, il mese o l’anno dopo. La ceramica è entrata così prepotentemente perché rappresenta un anello di congiunzione fortissimo fra me e Renato, fra i miei interessi storico-artistici e quelli di design e modellazione di Renato.

Com’è il vostro lavoro online? Come è iniziato e perché?

Officine Gualandi all’inizio erano Simone e Renato. Io, Tania, ero dietro le quinte e non facevo quasi niente. Quando sono entrata a tempo pieno ho completamente abbandonato la produzione e la ceramica e mi sono occupata di comunicazione che porto avanti quasi esclusivamente online sui canali social e sul blog. Questo ruolo mi si addice di più, mi consente di sviluppare la creatività su un terreno che mi è più congeniale dando molto spazio allo storytelling, al racconto di quello che facciamo. Questa netta divisione dei ruoli fra di noi ha vantaggi per entrambi e ha decretato la crescita dei Gualandi.

Da dove traete l’ispirazione e le idee per le vostre creazioni?

Le idee per i nostri progetti arrivano da 1000 cose, dalla nostra curiosità, dai nostri studi, dalle chiacchierate, dalle cose che ci succedono. Siamo talmente bombardati dagli stimoli da essere difficile per noi nominarne qualcuno specifico senza contraddirci. E poi quello che ci ispira per un periodo potrebbe smettere di farlo dopo un po’ per lasciare spazio a qualcos’altro. Il vero problema semmai è scegliere quale idea e quale ispirazione portare avanti, concretizzare..

Come definiresti il vostro stile?

Moderno, colorato, empatico, geometrico.

Qual’è il lavoro/l’esperienza/l’evento che vi ha dato più soddisfazioni e perché?

Uno degli eventi recenti che ci ha reso più soddisfatti è stato il temporary shop di Lucca Artigianeria insieme a Funkyhandcraft. Ci ha offerto la possibilità di allestire uno spazio nostro anche se condiviso. Rispetto ai market, in cui gli organizzatori offrono un contesto in cui calarsi e confrontarsi, qui abbiamo messo in gioco la nostra vera capacità di attrazione e la risposta che abbiamo avuto è stata molto positiva.

Qual’è la cosa più strana/buffa/assurda che un cliente vi ha chiesto?

I pomelli per le tende del bagno e non chiederci cosa si intenda concretamente perché non abbiamo approfondito.

Quali sono i progetti per il futuro?

Il futuro prossimo rappresenterà una vera rivoluzione!
Il 2019 si annuncia un anno di straordinari cambiamenti che non possiamo ancora annunciare ma che modificheranno sia l’immagine che i contenuti creati fin qui. Saremo sempre Gualandi ma diventeremo un pochino più grandi.
Avremo bisogno di tanti in bocca al lupo mentre noi qui incrociamo tutte le dita. (In bocca al lupo allora!!! n.d.r.)

Cosa speri arrivi ai tuoi clienti attraverso il vostro lavoro?

Ottimismo, energia, buonumore, eleganza, originalità. Creare un qualunque oggetto comporta una responsabilità dalle molte sfaccettature, è sempre stato così, oggi forse lo è ancora un pochino di più, oggi che abbiamo tutto e viviamo in un mercato globale. Gli artigiani hanno molto da dire in questo contesto, dovrebbero sentire il peso di questa responsabilità, perché possono offrire oggetti fatti bene, necessari, nuovi, innovativi, sostenibili e coerenti con valori che l’economia di mercato su scala mondiale calpesta ogni giorno.
Speriamo che un nostro oggetto, portando con se questa responsabilità estetica, tecnica e politica, crei affezione, piacere, ottimismo e buonumore.

Gli artigiani hanno molto da dire in questo contesto, dovrebbero sentire il peso di questa responsabilità, perché possono offrire oggetti fatti bene, necessari, nuovi, innovativi, sostenibili e coerenti con valori che l’economia di mercato su scala mondiale calpesta ogni giorno.

Ogni artigiano ha un tallone d’Achille, uno step difficile da superare, oppure vede dei difetti nel proprio lavoro che cerca continuamente di migliorare, voi ne avete uno? Quale?

Uno solo?! Magari! Ne abbiamo cento.
Vuoi qualche esempio?
Dare il giusto prezzo agli oggetti che facciamo, aprire un forno senza alcun pezzo da rifare, non litigare fra di noi. Dobbiamo proprio continuare?!

Cosa hai imparato da questo tipo di lavoro?

La costanza. Banale e vero.

Vi consiglio di seguire Officine Gualandi sui suoi canali social per capire quanto davvero ci siano delle persone dietro un brand come questo. La perfezione del suo lavoro (nonostante i pezzi che vanno rifatti) potrebbe far dubitare su questo fatto, ma io li vedo, ed è bellissimo vedere come la vita di questa famiglia sia profondamente impressa nel suo lavoro e viceversa. Questo aggiunge così tanto valore a livello umano, qualitativo, ed estetico ai suoi prodotti che nessuna produzione industriale potrà mai eguagliare.

 

Dove puoi trovare Officine Gualandi:

Officine Gualandi
Self-made design and accessories 

 

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