Cinque cose che ho imparato da un anello!

“Noi siamo gente tranquilla e alla buona e non sappiamo che farcene delle avventure. Son cose brutte, fastidiose e scomode! Fanno far tardi a cena! Non riesco a capire cosa ci si trovi di bello!”

J.R.R. TOLKIEN

Più o meno così inizia Lo Hobbit, il libro che ha dato il via a tutta la saga di Tolkien.

All’inizio non si capisce bene cosa succeda, ma alla fine del libro una cosa piccola e apparentemente insignificante, appare e darà il via a tutto. Un anello.

Ovviamente adoro questa storia e non perché il protagonista è un gioiello. Mi piace molto il senso di avventura e se anche ci sono molti eroi, principi, nani ed elfi, maghi e draghi, ovviamente l’autore ci fa vedere tutto dal punto di vista della creatura più mite e semplice. Un hobbit. Molto simile a noi.

Lo hobbit vive nella sua bella tana, piena di comfort, ha le sue leccornie nella dispensa, cura il giardino, ha dei vicini più o meno cortesi e sta tranquillo soprattutto visto che lì le avventure sono viste molto negativamente.

Poi esce di casa e

“Dietro è la casa, davanti a noi il mondo, e mille son le vie che attendon, sullo sfondo di ombre, vespri e notti, il brillar delle stelle.
Davanti allor la casa, e dietro a noi il mondo, tornar potremo a casa con passo infin giocondo.”
J.R.R. Tolkien

L’anello in questo caso è portatore di molto male e molti guai (con i gioielli capita spesso!) perché non è un anello comune e non è l’unico in giro, infatti l’autore ci dice

“Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Uno per l’Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra nera scende.
Un Anello per domarli,
Un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra cupa scende.”
J.R.R. Tolkien

Carino no? Insomma questo anello è il male puro e i protagonisti, prima Bilbo e poi Frodo, due piccoli esseri piccoli e miti come bambini, dovranno custodirlo e distruggerlo per il bene di tutti.

Avevano quindi ben ragione a volersene rimanere nella loro casetta comoda, nella loro verdeggiante Contea. Infatti

“È un affare rischioso uscire dalla porta di casa.”
J.R.R. Tolkien

Per nostra fortuna invece entrambi, in momenti diversi, si avventureranno fuori di casa e tireranno fuori tutto il loro coraggio.

“Prenderò io l’Anello” disse, “ma non conosco la strada”
J.R.R. Tolkien

Cosa ho imparato da questo libro:

  1. Che possiamo starcene tranquilli nelle nostre case e avremo passato la vita al sicuro dagli orchi, rintanati in un buco, ma non avremo mai visto elfi, draghi, nani, maghi e il mondo incredibile che condividiamo con loro.
  2. Che dobbiamo stare attenti a raccogliere anelli da terra. Quello che ci sembra un tessssoro può essere una grande grana.
  3. Che tutto accade per una ragione e se saremo coraggiosi torneremo a casa con una storia da raccontare e più forti e consapevoli delle nostre capacità.
  4. Che a volte basta un anello, per avere tutto il potere che ci serve, ma lo dobbiamo scegliere bene.
  5. Che quando si parte per un’avventura si inizia soli ma spesso si trovano tanti amici lungo la strada.

“Voltato l’angolo forse ancor si trova

Un ignoto portale o una strada nuova;

Spesso ho tirato oltre, ma chissà,

Finalmente il giorno giungerà,

E sarò condotto dalla fortuna,

A Est del Sole, a Ovest della Luna.”

J.R.R. Tolkien

Siate coraggiosi e fate un passo verso l’avventura. Leggete qui cosa ho fatto io. Cosa vorreste fare che vi spaventa ma che sarebbe un’avventura? Scrivetemelo qui sotto.

Ti va di dirmi cosa ne pensi?