Il solitario, l’anello di fidanzamento iconico.

Tra pochi giorni sarà San Valentino, giorno dedicato all’amore, e ho pensato di analizzare meglio un gioiello iconico come il solitario, l’anello di fidanzamento più simbolico.

Sappiamo bene, o almeno dovremmo, che tutto l’immaginario sul solitario e sul fidanzamento è molto americano. Li se non dai l’anello di fidanzamento è come se fossi in un limbo relazionale. Da noi le cose sono più spicce e pratiche, per fortuna, aggiungerei.

Ma come è accaduto che il solitario diventasse così iconico? Tanto da avere dei rituali, che ci vengono propinati in ogni film americano, con inginocchiamento del richiedente e scatolina di velluto blu che spunta fuori a sorpresa?

Chi ha deciso che questo anello, una fedina d’oro (bianco o giallo) con un diamante in cima diventasse uno dei gioielli più usato per chiedere di sposarsi?

Sui vari tipi di anello legati all’amore ho parlato già in questo post  dove abbiamo visto che non esiste solo il solitario, ma è in questo post che abbiamo visto anelli in parte scomparsi che erano usati per il fidanzamento ed il matrimonio.

In effetti nell’antichità, soprattutto nel medioevo, si dava grande importanza al simbolismo. Anche le pietre usate per gli anelli di fidanzamento quindi rispecchiavano le virtù della sposa (purezza, castità, bellezza, ecc….) e non sempre era usato il diamante (anzi raramente!).

Il primo e più famoso anello di fidanzamento conosciuto, e che conteneva dei diamanti è quello del fidanzamento reale tra Maria di Borgogna e l’arciduca Massimiliano d’Asburgo. Vi faccio un breve riassunto perchè la storia è bella. Il loro era un matrimonio politico e di convenienza, al primo tentativo nel 1473, i due regni non si misero d’accordo (probabilmente sul servizio di posate da mettere nella lista di nozze) e tutto saltò, ma i due giovani ormai si erano conosciuti.

Ognuno (governo) negli anni successivi andò in cerca di partiti migliori, ma dopo alcuni anni senza aver trovato un giusto match ci riprovarono nel 1447 stavolta con successo.

La cosa bella è che alla fine i due sposi si amarono davvero e quando Maria di Borgogna morì a soli 25 anni, lui fece fare un bellissimo sarcofago con la sua effige che esiste ancora.

A proposito dell’anello, del primo anello di fidanzamento con diamante di cui si hanno tracce ci sono due versioni diverse sul web.

In una si vede un solitario. Una veretta d’oro con una montatura quadrata all’interno della quale c’è un diamante tondo.

La seconda versione, nella foto, rappresenta una M (Maria, Massimiliano e Monarchia?) fatta d’oro e diamanti.

Nei secoli successivi continuò quindi la tradizione di usare degli anelli (non sempre con diamanti, ma anche con altre pietre) come segno dell’impegno di sposarsi presto.

Verso i primi del ‘900, causa anche la guerra e la grande depressione, l’uso dell’anello di fidanzamento si ridusse drasticamente.

Così nel 1939 De Beers decise di mettere in piedi una massiccia campagna pubblicitaria per rilanciare questo gioiello.

Si affidò ad uno studio pubblicitario che coinvolse attori di Holliwood e designer per riportare questo oggetto sulla bocca di tutti. Venne fissato anche il prezzo che doveva avere, pari ad un mese di stipendio (negli anni ’80 arrivò a due).

Un diamante è per sempre.
(De Beers)

Il successo della campagna fu tale che in un paio di anni si arrivò ad incrementare le vendite del 55%, e nel 1947, Frances Gerety, una copywriter, introdusse lo slogan “Un diamante è per sempre”.

Pochi anni dopo l’anello di diamanti come anello di fidanzamento era diffusissimo, l’80% delle donne americane ne aveva uno. Non solo! Persino in Giappone, dove prima degli anni ’30 non si usava l’anello di fidanzamento si diffuse questa tradizione.

Il solitario Tiffany

Ma quindi da dove arriva l’anello iconico che tutti conosciamo? Torniamo un po’ indietro.

Nel 1886 Charles Lewis Tiffany creo’ il primo anello di fidanzamento per come lo conosciamo noi, il Tiffany Setting, con un diamante rotondo su una montatura in platino con sei griffe. Cioè sei ganci intorno che permettono alla luce di passare attraverso tutta la gemma.

 

Il risultato è un anello dalla luminosità spettacolare,  che l’ha reso l’anello di fidanzamento più famoso e desiderato per il momento più romantico di ogni futura sposa.

 

Quindi vediamo che a concorrere a rendere il solitario iconico hanno partecipato due dei più importanti marchi della gioielleria mondiale ed in particolare dei diamanti: De Beers e Tiffany.

In realtà esistono solitari anche con pietre diverse e in colori diversi, in oro giallo e bianco, con pietre azzurre, gialle, rosa ecc…. e talvolta la pietra principale ha piccoli brillanti accanto o intorno.

Il Sig. Tiffany che ha inventato “il solitario” tra l’altro è il padre di Louis Comfort Tiffany, creatore dei vetri Tiffany e della rivoluzione stilistica dei suoi tempi.

Ma chi ha creato la frase che fa subito pensare ad un anello di fidanzamento è stato De Beers.

Devo ammettere che anche se non aspiro al matrimonio il solitario Tiffany è davvero bellissimo, ma percepisco chiaramente anche tutta la fascinazione che ha su di me il brand.
Insomma, quasi quasi me lo comprerei da sola!

Se non sei tipo da diamanti comunque non ti preoccupare, nel corso della storia ci sono stati altri anelli dedicati al fidanzamento, e molti sono ancora usati.

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Immagini e video:
Wikimedia Common
Unsplash
Tiffany & Co.

 

Credits:
oceanside-jewelers.com/the-first-diamond-engagement-ring/
www.vintachic.it/le-vintagerie/lanello-fidanzamento-storia-curiosita-promessa-damore/
www.sfilate.it/178443/il-tiffany-setting-lanello-di-fidanzamento-piu-famoso-al-mondo
www.tiffany.it/engagement/diamond-provenance/

 

 

 

 

 

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