Gioielli su ordinazione, l’avventura dell’ignoto.

In questo ultimo periodo mi sono capitati due ordini personalizzati dopo diverso tempo e oggi voglio condividere con te questa esperienza.

Ovviamente io posso parlarti di me, del mio tipo di lavorazione e del rapporto che ho con le clienti, magari altri artigiani si relazionano diversamente.

I due ordini che ho fatto erano particolari perchè entrambi partivano da zero e da una richiesta ben specifica delle clienti. Infatti in passato avevo fatto altri ordini personalizzati ma partivano da creazioni che già avevo realizzato e su cui i clienti chiedevano una variazione, di colore o dimensione in genere.

  • Ad esempio gli orecchini a perno quadrati erano nati piccoli, ma dopo la richiesta di una cliente inglese che li aveva voluti più grandi li ho messi in assortimento.
  • Si avevo avuto richieste di cose nuove, ma mai così particolate. Avevo ad esempio fatto una variazione degli orecchini a perno da tondi a goccia.
  • Mi è anche capitato di dover dire di no ad alcune richieste perchè non erano realizzabili ad esempio perni microscopici o ciondoli elaborati ma piccoli (ad esempio i ciondoli gatto). Se diventa troppo piccolo da lavorare e da tenere in mano non posso realizzarlo ovviamente.
  • Ho anche avuto clienti che hanno visto qualcosa in giro e mi hanno chiesto se potevo relizzare qualcosa di simile. Venendosi incontro e spiegando bene cosa si poteva e cosa non si poteva fare alla fine abbiamo trovato un modo per raggiungere il risultato.
In pratica un custom order è tutto in questo. Un ascoltarsi ed un venirsi incontro. 

La cliente ti chiede un qualcosa, tu cerchi di capire bene cosa vuole, le dici e spieghi cosa puoi fare e come, e lei decide se vuole provare o no.

Non è una cosa così scontata, perchè ne io ne lei sappiamo cosa ne verrà fuori, per questo io cerco di dare tutte le informazioni possibili durante tutta la lavorazione. Faccio vedere gli schizzi, i colori dei vetri (che spesso passano tramite foto, il che significa che la cliente deve fidarsi perchè il vetro in foto non è come dal vero) cerco di dare tutte le possibili informazioni su misura e peso.

Quindi partendo da questi presupposti si procede. Se poi la cliente vuole essere aggiornata le mando le foto del work in progress, altre invece, particolarmente coraggiose e amanti dell’avventura vogliono la sorpresa e rispondono “mi fido di te” e non vedono nulla finchè non aprono il pacchetto.

Posso solo immaginare cosa si provi, io mi sto facendo fare un cappotto, ho scelto il tessuto insieme alla sarta, siamo andate in giro per negozi prima dell’estate, e le ho detto le millemila cose che ci vorrei. Ora dobbiamo scegliere la fodera, quindi sto tenendo molto sottocontrollo la cosa, ma perchè ho un’idea davvero chiara di cosa voglio. Sono abbastanza emozionata, perchè è un progetto con due teste e solo due mani (quelle della sarta). Io faccio le richieste, lei mi dice si può fare oppure no.

Ma cosa prova chi riceve la commissione?

Ecco, io parto di ansia, subito. Già mentre la persona dice ” Senti avevo pensato….” mi sento il caldo che arriva alla radice dei capelli.

Poi ascolto bene e inizio a fare domande per capire cosa la persona si aspetta. Questo è il momento cruciale, perchè se la persona ha richieste che non puoi soddisfare, o non come vorrebbe lei, la cosa finisce prima ancora di nascere.

Invece se la cosa ha dei margini di fattibilità, si iniziano a definire i dettagli. Il cosa (che tipo di oggetto), il come (cosa posso o non posso fare), il quando (i tempi di realizzazione ), il quanto (costo) si definiscono piano piano, alcuni ovviamente sono approssimativi.

Le varie fasi.

RICERCA e STUDIO: in questa fase inizio a cercare informazioni, in genere immagini di quello che la cliente chiede. Oltre al disegno inizio a ragionare sui colori. Faccio degli schizzi e da quelli provo a buttare giù delle bozze.

 

BOZZETTI: Dagli schizzi devo creare delle bozze, dei progetti dell’oggetto. Un oggetto in vetro Tiffany va schematizzato, e i tagli vanno calcolati bene. Influiscono sui tempi, sui costi, sullo stile e la resistenza. Bisogna anche capire che stile la cliente si aspetta, più stilizzato e minimal, o più elaborato e ricco?

PREVENTIVO E SCELTA: se posso do sempre più di una opzione alla cliente. Il bozzetto influisce anche sul costo, più è elaborato più c’è da lavorare più costerà. Per questo cerco di realizzarne almeno un paio e accompagno la cliente anche in questa fase, infatti non sempre una cosa elaborata e costosa alla fine risulta la scelta migliore. L’ascolto reciproco in genere porta alla scelta giusta.

MATERIALI e COLORI: nella scelta ha un forte valore il tipo di vetro che si sceglie. Su bozzetti più elaborati probabilmente ci saranno più tipi di vetro, rispetto ad uno più schematizzato con pochi pezzi. Anche in questo caso cerco di aiutare la cliente, siccome lei spesso non può vedere dal vivo i vetri cerco di fare foto il più chiare possibile che la aiutino ad immaginare il risultato finale. Offro, quando posso, anche più palette, sempre per far si che l’oggetto sia il più simile possibile a quello che lei ha in mente. La cosa bella è che spesso sceglie quello che piaceva di più anche a me (però io l’opzione se posso la offro sempre, anche se sono abbastanza convinta). I gioielli poi non sono composti solo dal vetro, ma anche da gancetti, catene, anellini eccc..insomma una serie di accessori e anche qui, sopratutto se non li ho a disposizione e devo acquistarli condivido sempre con la cliente la scelta di ogni cosa.

 

LAVORAZIONE: Ok, scelto modello, vetro e accessori si comincia a tagliare. Ti ho già raccontato varie volte come si svolge la lavorazione Tiffany, quindi se la cliente vuole, man mano che procedo le mando delle foto dell’oggetto, prima tagliato, poi molato ed infine saldato. Ma, strano a dirsi, spesso non ne sentono in bisogno. Mi sono fatta l’idea che più che una questione di avventura si tratti di fiducia. Fiducia in me e che qualsiasi cosa uscirà fuori alla fine sarà bellissimo.

LA CONSEGNA: il gioiello è pronto, ammetto che lo guardo abbastanza stupita e con molto sollievo, perchè è finito, ma anche ansia perchè potrebbe non piacere. Preparo il pacchetto che lo conterrà e da quest’anno ho deciso che questo tipo di ordine conterrà anche i modelli. In pratica insieme al gioiello consegno anche il modello e le dime usate durante il lavoro ( e si vede perchè sono rovinate dall’uso), nessun altro avrà quello stesso modello.

Alla fine i gioielli che ho fatto sono stati questi due. Un ciondolo di Aquilegia Alpina e un’Ape. Entrambi simbolo del lavoro delle rispettive donne che me li hanno commissionati.

Sul mio profilo Instagram, tra le storie in evidenza trovi tutta la lavorazione di entrambe. Mentre ti scrivo non ho ancora consegnato l’Ape. Non so come andrà.  Tu che ne pensi?

 

Hai mai pensato di farti fare un gioiello personalizzato?

 

Ti va di dirmi cosa ne pensi?