Tempo di mercatini, impara a riconoscere l’artigianato.

Ah che bello il primo maggio! Scampagnate, gite fuori porta, fare i turisti per le città che incredibilmente sono sgombre dal traffico. Magari c’è anche un bel mercatino di antiquariato o artigianato dove comprare qualcosa di carino e originale, vero?

Ma come fare per non farsi fregare? Per quanto riguarda vintage e antiquariato non so consigliarti, magari prova a seguire qualche esperta on line che ti spieghi a cosa fare attenzione, io mi sono iscritta qui per approfondire.

Per quanto riguarda l’artigianato eccomi qui, cercherò di aiutarti a scegliere il vero handmade.

Intanto vorrei spiegarti che il fatto che un mercatino si dichiari artigianale non sempre è una garanzia. Da artigiana purtroppo mi sono trovata spesso in mercati con a fianco banchi che vendevano robaccia scadente non fatta a mano, di dubbia provenienza. Un chiarimento sulla questione “roba cinese” e affini. Quelle cose sono fatte a mano, ma da persone sfruttate, sottopagate, che lavorano in posti insalubri, magari anche bambini. Per contenerne il prezzo i materiali sono scadenti, spesso tossici, non rispettano le norme di legge e probabilmente, nel luogo dove sono state prodotte, hanno causato gravi problemi ambientali. Ok chiuso discorso “cinesate e affini“.

Ora inoltriamoci nel mondo dei mercatini. Scopriamo intanto chi li organizza, spesso sono persone che non ne sanno molto, addirittura niente. Le motivazioni sono svariate vi elenco alcuni esempi basati sulle mie esperienze passate e su leggende metropolitane di artigiani passate da una generazione all’altra:

  1. Una aveva due cose nell’armadio da cui voleva ricavare due spicci e non sapeva dove venderle, magari aveva un’amica che faceva lavoretti a casa e ha pensato bene di provare a fare un mercatino, facendosi pagare il banco per il disturbo dell’organizzazione. Selezione? Zero, va bene tutto, basta che paghi.
  2. Enti, comuni, o altre organizzazioni, magari devono promuovere un evento, una raccolta di beneficenza, usare uno spazio disponibile ed inutilizzato. Anche qui la selezione a livello qualitativo è minima, o pari a zero. In questi casi l’importante è avere due documenti a posto e puoi vendere (sono generalmente esclusi i commercianti ambulanti di solito).
  3. Un hobbista, che ha fatto un paio di mercatini, pensa di aver capito come funziona, magari si è fatto un piccolo giro di conoscenze e decide di provarci, la buona volontà c’è ma non ci sono le competenze. Tutto bello, siamo tutti amici, spesso all’evento la qualità è scarsa, perchè in amicizia ha accettato la qualunque, e i fruitori sono pochi, perchè non è stato in grado di promuoverlo adeguatamente.
  4. Artigiani stufi. Persone che fanno mercatini da anni, stanchi di partecipare a mercati di scarsa qualità, di trovarsi a fianco dilettanti che svendono i loro prodotti, hobbisti e casalinghe che “regalano” quello che fanno nel tempo libero a due spicci, o peggio, gente che mette insieme un ciondolo con una catenina comprati dai cinesi e spacciarlo per artigianato. La selezione degli artigiani che esporranno probabilmente sarà molto accurata, la qualità alta, sull’organizzazione dipende da chi organizza.
  5. Mercati storici. Ci sono da una vita, alcuni hanno tenuto un livello buono, altri sono scaduti e puoi trovare di tutto ma vanno avanti grazie alla fama che si sono fatti (a Roma mi viene in mente il mercato di Natale di piazza Navona, no comment!) .

Tu come puoi barcamenarti in tutte queste realtà? Hai tanti strumenti a tua disposizione, per capire se un banco è di un artigiano o no. È più facile di quanto tu pensi.

OSSERVA:

  • IL BANCO E L’ESPOSIZIONE: se il banco è molto pieno, e ha tante cose uguali, potrebbe essere roba fatta in serie non completamente fatta a mano. Per un artigiano, a meno che non venda cose molto grandi, riempire un banco di 1 metro per 2 (poco più di una scrivania grande) è difficile. Il fatto a mano richiede tempo, e fare tanti pezzi tutti insieme è difficile, soprattutto se la tecnica produttiva ha processi lunghi (ad esempio la ceramica richiede tempi di asciugatura e di cottura specifici e lunghi che si ripetono anche più volte su un singolo oggetto). Inoltre i piccoli artigiani, hanno spese per i materiali maggiori, sia perchè scelgono materie prime di qualità, sia perchè non possono accedere a sconti su grandi quantità (se compri 20 Kg di argilla il prezzo non è uguale al chilo a comprarne 2 tonnellate). Quindi si lavora su piccole collezioni, pochi pezzi per volta, per non sprecare e perchè non si ha il tempo materiale di produrre.
  • LE DIFFERENZE E I DIFETTI: l’artigianato non è perfetto, ogni pezzo è differente dall’altro. Se i pezzi sono tutti perfettamente uguali, non credo li abbia fatti una persona ma una macchina.
  • LA QUALITA’: nei mercati spesso agli artigiani si trovano hobbisti, o passatempisti. Gli hobbisti spesso sono molto esperti e fanno tutto con molta passione, approfondendo la materia. I passatempisti possono essere persone che nel tempo libero si danno al fai da te, tirano su un oggetto più o meno decente, ma non hanno aspirazioni creative molto alte, di solito le loro cose non costano molto perchè gli basta ripagarsi il materiale che hanno usato (non sempre di prima qualità). Gli artigiani puntano a vivere di quello che producono, quindi alla perfezione (anche se ripeto non è caratteristica pecuniaria del fatto a mano) materie prime e manifattura saranno buoni se non ottimi, e ci sarà una forte impronta creativa. Cioè probabilmente quella cosa non l’hai mai vista prima altrove.

TOCCA: chiedi prima il permesso ovviamente, ma toccare è il primo mezzo di conoscenza che abbiamo fin dalla nascita. Ad esempio se si tratta di tessuti, senti subito se un cappello è morbido o ti fa venire la rosolia appena lo sfiori. Riesci a sentire la differenza di peso tra una pietra e un pezzo di plastica, anche la sensazione di freddo e caldo ti fa capire che tipo di materiale è, e se corrisponde a quello che viene dichiarato. Confronta i pezzi tra di loro, le piccole differenze sono indice di una cosa che non è fatta in serie. Io tocco ogni mio pezzo quando ho finito di farlo in cerca di imperfezioni, il mio obiettivo è di non farle, ma ovviamente è impossibile avere il risultato perfetto di un pezzo industriale.

CHIEDI: gli oggetti fatti a mano hanno una storia, gli artigiani spesso non sono grandi commercianti e non si mettono a promuovere i loro prodotti. Ma devi sapere che dietro ogni oggetto c’è una storia, un’idea, perchè è stato usato un colore piuttosto che un altro, perchè ha quella forma, come si è arrivati a quel design specifico. Chiedi, un artigiano saprà dirti per filo e per segno tutto il lavoro e l’idea che c’è dietro un oggetto. Questo sarà inoltre un valore aggiunto al tuo oggetto, la sua storia.

VALUTA: per tutto quello che ti ho spiegato sopra, il tempo, i materiali, la storia, la realizzazione, la progettazione, un oggetto di artigianato non può costare poco. Pensa alle ore di lavoro manuale, al materiale, ai tempi tecnici, alle spese (utenze, promozione, trasporto al mercato, spese del banco ecc..) e tutti gli atri costi che l’artigiano ha sostenuto per portare la sua creazione li davanti a te e permetterti di ammirarla e comprarla. Se costa poco non è fatto a mano, se costa poco vale poco. Questo è un ottimo modo per capire se chi ti sta davanti ti sta rifilando una fregatura.

Come faccio io?
Cos’è che mi fa decidere di acquistare un pezzo in un mercato?
Di solito la bellezza, l’unicità e l’originalità.

Ovviamente non pretendo che il banco abbia solo un pezzo di un certo prodotto, ma il fatto che solo lui faccia quella cosa, che io non l’abbia mai vista prima altrove per me è una grande spinta. Uno degli utimi market dove ho visto tante cose veramente speciali e uniche è stato il Week Hand a Foligno. Ma se vuoi conoscere i mercati artigianali vicino a te, ti consiglio di iscriverti a questo gruppo.

Ora come puoi scegliere tu? Premesso che puoi comprare quello che ti pare, tutto quello che ti ho spiegato sopra serve solo ad aiutarti e ad avere consapevolezza.

Perchè non è detto che una cosa prodotta industrialmente sia scadente, e che chi fa il commerciante sia un imbroglione. L’importante è che tu sappia distinguere le cose e non ti faccia infinocchiare con un falso fatto a mano.

Ci sono artigiani che non fanno mercati ma vendono a terzi le loro cose. Quindi puoi trovare un rivenditore di artigianato, se è una persona in gamba avrà scelto prodotti di qualità e ti saprà raccontare come sono realizzati e da chi.

La pratica e la frequentazione dei mercati aiuta molto, inoltre è molto divertente e ti aiuterà non solo a sviluppare uno spirito critico, ma anche a imparare quali sono i tuoi gusti veri, non dettati da mode e tendenze.

Quindi visto che siamo nella stagione dei mercatini, ti auguro di divertirti a girare tra i banchi artigianali e trovare tanti oggetti unici che ti accompagnino per sempre con la loro storia.

Io per ora non ho in programma mercatini ma puoi trovare le mie creazioni sul mio shop on line, te le manderò ovunque tu sia.

 

 

 

 

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