Di che materiale sono i tuoi gioielli?

Come fai a sapere se i tuoi gioielli sono preziosi o meno, come tenerli bene e pulirli se non sai di cosa sono fatti? Sapere se puoi indossarli in determinate situazioni senza rovinarli?

Devi sapere di cosa sono fatti!

Io non sono una super esperta, ma ci vengono incontro i marchi che indicano di che materiale sono fatti. Purtroppo sono usati solo in oreficeria e, diciamolo, non è che li conosciamo tutti. Tra l’altro molti paesi usano marchiature diverse e i gioielli antichi o etnici non sempre sono marchiati. Per fortuna ci aiuta il web, anche se, a volte, le pagine tra cui navigare sono davvero tante.

Ho fatto qualche ricerca e ne è venuto fuori un vademecum con indicazioni e anche metodi empirici per capire di cosa sono fatti i nostri gioielli. Dovrai aguzzare tutti i tuoi sensi per giungere alla verità, sei pronta?

I marchi: ovviamente il metodo più comodo è quando hai un marchio o un certificato del gioiello. In genere cose come le perle o i diamanti li hanno. Anche Swaroski mette un certificato nei suoi cristalli.

Per i metalli ho fatto una ricerchina tra i vari tipi di marchio per aiutarti a riconoscerli. In Italia usiamo questi nell’immagine, ma sono simili ad altri stranieri.

marchi per i metalli preziosi usati in Italia

Se vuoi approfondire ho trovato questo documento scaricabile che descrive le varie leghe, gli usi, e include anche le marchiature antiche.

La “Convenzione concernente il controllo e la punzonatura di lavori in metallo prezioso”, conclusa a Vienna nel 1972, ha come obiettivo di agevolare il commercio internazionale di lavori di metalli preziosi pur garantendo la protezione del consumatore giustificata per la natura speciale di detti lavori.

Il principio della Convenzione è il seguente: un lavoro recante il marchio ufficiale di une Stato contraente e il punzone comune della convenzione (“bilancia”) non verrà più né controllato né punzonato dagli altri paesi firmatari. Ma vi è un ulteriore vantaggio: non è più necessario registrare il marchio d’artefice nel paese di destinazione. (fonte Amministrazione delle dogane)

Cosa significa? Che diversi paesi si sono messi d’accordo e se trovi la punzonatura con la bilancia è garantito in tutti i paesi aderenti. Questa convenzione include anche paesi extra EU, la lista completa è qui.

PLATINO E ARGENTO: Ok! Se però non troviamo dei marchi? Esistono metodi più o meno empirici per scoprire se il tuo gioiello è di valore e soprattutto di cosa è fatto. Wiki how offre ben 4 metodi da provare a casa per capire se un oggetto è di platino o d’argento usando anche prodotti di uso domestico.

ORO: Anche per l’oro la prima cosa da verificare è se c’è un marchio, a volte se i gioielli sono sporchi non si riesce a vederlo, quindi prima prova a pulire il gioiello con acqua tiepida e sapone. Se non riesci a trovare il marchio è molto probabile che l’oggetto non sia d’oro, ma se vuoi provare a fare il piccolo chimico Wiki how da ben 6 metodi per capire se è oro o no. Mi raccomando prima di cimentarti leggi tutto fino in fondo, ci sono raccomandazioni importanti.

RAME E OTTONE: magari non te ne accorgi ma molta bigiotteria è fatta, se non di resina, di rame e più spesso di ottone e poi placcata, a volte con bagni in argento o oro, ma mooolto più spesso con delle coperture che li imitano. In questi casi, evita agenti troppo corrosivi se vuoi che rimangano così. Ma come fai a saperlo? Intanto dal peso, confrontandoli con oggetti che sai essere d’oro e d’argento noterai subito la differenza, è possibile poi che a lungo andare la patinatura si tolga e venga fuori quello che c’è sotto. Può però anche capitarti di avere qualche gioiello in rame o ottone non placcato, in questo caso potresti confonderli se sono molto ossidati e anche in base alla percentuale di rame presente nella lega di ottone, se è molto alta, il colore predominante sarà probabilmente bruno rossastro. L’ideale è pulirli e vedere cosa viene fuori. Il rame quando è perfettamente pulito è di un colore rosato molto luminoso, l’ottone generalmente è più giallo, in alcuni casi somiglia all’oro. Altri test che puoi fare li trovi a questo link.

DIAMANTI: Se hai dei gioielli preziosi, o sei venuta in possesso di pietre preziose che “oddio sembrano proprio diamanti!”. I metodi di indagine sono degni di Sherlock Holmes e di Albert Einstein. Infatti ci sono diversi trucchetti di ottica e fisica che smascherano subito un pezzo di vetro da un prezioso diamante e li trovi qui. Se però hai bisogno di farli autenticare dovrai recarti da un professionista che dopo attenta analisi ti rilascerà un documento specifico, soprattutto perchè i diamanti sintetici con i normali test appaiono identici a quelli veri. Tieni presente che esistono in natura molte pietre altrettanto belle che somigliano ai diamanti e sono naturali e non sintetiche, ma che ti faranno splendere lo stesso.

PERLE: Se hai ereditato da una zia o una nonna una collana o un altro gioiello di perle, cerca se esiste un certificato di autenticità. Infatti al contrario dell’oro e degli altri metalli le perle sono molto riprodotte e altrettanto difficili da distinguere. Inoltre esistono le famose perle coltivate. Cosa sono? Sono perle a tutti gli effetti, quindi create da un mollusco come forma di difesa quando un corpo estraneo entra nella conchiglia, ma il corpo estraneo, in questo caso, è inserito dall’uomo. Il vantaggio di questo tipo di perle è che sono uguali a quelle vere ma l’uomo riesce a controllare meglio dimensioni e forma della perla, al contrario di quelle naturali, che possono avere le forme più diverse.

La forma di una perla è importante perchè essendo naturali difficilmente sono perfettamente sferiche e lisce. In epoca barocca si sviluppò una passione per le perle irregolari chiamate appunto barocche o scaramazze e diedero vita a gioielli unici.

Ma se non hai un certificato puoi provare, con molta attenzione – le perle sono delicate – a fare questi test qui per valutarne l’autenticità. Alcuni test richiedono apparecchiature speciali e forse sarà più conveniente recarti da un gioielliere o un negozio di perle serio dove potrai anche farle reinfilare se necessario.

SMERALDI: Una pietra assai rara e meravigliosa è lo smeraldo, più difficile del dimante da trovare in natura e con variazioni di colore non indifferenti. Capire se è vero o falso è davvero difficile, quindi l’ideale è rivolgersi ad una persona esperta e di fiducia, soprattutto se vuoi acquistarne uno. A questo link trovi alcune osservazioni preliminari che puoi fare in autonomia e anche indicazioni su chi contattare per delle stime serie.

RUBINI: Invece può facilmente capitarti di venire in possesso di una pietra rossa, brillante e sfaccettata. Che sia un rubino? E’ molto probabile visto che è facile crearli anche artificialmente in laboratorio e sono identici a quelli naturali. Oltretutto sono meno rari dei diamanti ed esiste anche l’abitudine di riciclarli (il che non è male visto che di molti la provenienza non è molto limpida, anche a livello etico). Quindi essendo una pietra molto resistente e bella se ne hai trovato uno ritieniti fortunata, le valutazioni da fare per capire se è un rubino o un quarzo rosa sono molteplici in base a colore, trasparenza purezza, taglio ecc.. Se vuoi approfondire la questione vai qui. Tieni presente che esiste anche una pietra, chiamata radice di rubino che altro non è che un rubino sviluppatosi in una maniera più disordinata e che quindi non ha tutte le caratteristiche tipiche di questa pietra ma altrettanto apprezzato.

GEMME in generale: A proposito delle pietre ho trovato questo sito che approfondisce appunto la questione gemme, dando informazioni utili. Gemmologia. net

CORALLO: Anche se sono sarda non sono una esperta di corallo, so che è sta diventando raro e che per questo è molto copiato, ma purtroppo non sempre viene dichiarata questa cosa. So anche che ne esistono di vari colori, è un matariale di origine naturale quindi non avrà un colore unico, perfetto ed omogeneo, soprattutto perchè impiega anni a formarsi e subisce l’influenza dell’ambiente circostante. Quello del mediterraneo è tra i più preziosi e ricercati quindi l’ideale è rivolgersi a persone esperte su questo materiale, io ho trovato on line il sito degli Eredi Jovon dove viene spiegato a cosa fare attenzione per distinguere il corallo rubrum (il corallo rosso italiano), dalla pasta di corallo e dall’esotico corallo bamboo (c’è anche un ebook che si può scaricare)!

In linea generale quindi è meglio non fare esperimenti troppo audaci sui materiali più delicati come perle e corallo. Possono danneggiarsi irrimediabilmente, invece sui metalli puoi fare più test, perchè sono più resistenti, ma con le dovute accortezze. Questo anche per la tua incolumità, in presenza di fonti di calore o acidi, e se proprio vuoi essere certa ed avere la garanzia, recati da un esperto che possa eventualmente rilasciare anche un cerificato.

Spero che questo post ti sia stato di aiuto, le cose da sapere sono sempre molte e ovviamente non possiamo essere esperti su tutto. Io sto preparando tanti post che raccolgono insieme tutte le informazioni che riesco a trovare o che posso darti io stessa, se hai domande o curiosità o vuoi approfondire qualche argomento scrivimelo nei commenti.

 

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