Matrioske – prima parte.

ritocco2img_6636Cari amici,

è giunto il momento di condividere con voi il percorso che ho fatto per realizzare le mie collane . Vi anticipo che nella mia mente il progetto non è ancora terminato, ma dipenderà dal successo e dal riscontro che riceverò da voi e dai miei clienti, se andrà avanti negli step successivi che ho in mente, o se rimarrà una piccola collezione colorata.

img_6452ritoccoDetto questo è opportuna una piccola cronistoria di come tutto è iniziato e arrivato fino a questo post; l’idea è nata oltre un anno fa e nel tempo ha subito vari step, pause, sviluppi, abbandoni, riprese fino allo sprint finale di questa estate che mi ha portato a realizzare i segnalibri, 7 matrioske grandi, di cui una con il tessuto e una piccola e qualche altro accessorio ancora da mostrarvi.

Perché un anno per fare una cosa così?

Perché un anno per fare una cosa così?

Ci sono vari motivi, intanto il tempo; ovviamente non mi sono dedicata al 100% a questo progetto perché come sapete ho anche un lavoro “vero” (è così che lo considerano gli altri anche se in realtà mi prende molto meno tempo ed energia di quello creativo), poi ho una famiglia con cui mi piace passare del tempo, ho lo shop on line che è come un figlio che richiede cure quotidiane e infine ho anche gli altri lavori e progetti che nel corso dell’anno avete visto se mi seguite sui social.

img_20160117_105856Diciamo che quello delle matrioske è stato un colpo di fulmine, nel senso che l’idea è arrivata subito! La mia amica Rosita mi ha regalato quei 10 cm quadrati di tessuto colorato e io ho avuto la visione di cosa poteva diventare. Poi però ho pensato che fosse opportuno, utile e bello sviluppare un po’ l’idea. Quest’ultima era semplice concettualmente un po’ meno nella realizzazione tecnica; il concetto base era fare un po’ di matrioske col vetro colorato simili a quella nel tessuto, con colori vivaci e disegni particolari. Bello no?

Però il vetro ha diversi limiti, pur essendo meraviglioso.

Però il vetro ha diversi limiti, pur essendo meraviglioso. Non è elastico (se non a temperature elevatissime), è fragile, è rigido, è pesante ed è refrattario. Questo significa che non potevo realizzare disegni troppo arzigogolati, con fiori e fregi (come sul tessuto), che non potevo farlo troppo grande per non far andare in giro le mie clienti potenziali con una vetrata al collo che sarebbe stata pesante e potenzialmente più incline a urti e rotture e che dovevo trovare un modo per fare il viso alle matrioske, visto che sul vetro non puoi scrivere o dipingere. (a questo proposito esiste una tecnica che si chiama grisaglia ma richiede una conoscenza specifica della tecnica e dei forni appositi) con dei semplici colori per vetro che si trovano in commercio.

screenshot-pinterest-ckQuindi per un periodo c’è stata la cova “mentale” del progetto, cercando in giro ispirazioni oltre al semplice tessuto che avevo in mano, e per mesi ho raccolto immagini che mi facessero capire bene come era lo stile dell’arte Russa che dava poi vita alle matrioske. Se andrete a curiosare sulla mia bacheca Pinterest vedrete che parlare di arte Russa o folclore russo è limitativo, visti i numerosi paesi, popoli e gruppi etnici raggruppati sotto questa bandiera.

Ora che anche voi avete visto la ricchezza di forme e colori, le varie ispirazioni che arrivano da un paese così grande potrete capire come improvvisamente fare solo delle semplici matrioske mi sia sembrato un po’ limitato, ma il vetro ti obbliga ad essere lineare ed essenziale, lui non si piega a capricci di angoli retti e volute lussuriose, lui va da A a B, punto! Così ho iniziato il lavoro creativo, pagine e pagine di bozzetti, prove colore, forme, misure fino a restringere il campo a pochi pezzi.

….le mie matrioske erano senza volto……

Però non avevo ancora risolto il problema della faccia, le mie matrioske erano senza volto, ma questo ve lo racconterò nel prossimo post.

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